Migranti, Meloni trasforma i 16enni in maggiorenni. Così si tagliano i fondi

Il governo considererà adulti tutti i richiedenti asilo con età tra i 16 e i 18 anni. I soldi risparmiati verranno tolti ai Comuni

di redazione politica
Politica

Migranti, così il governo fa cassa e risparmia. Il decreto è una beffa per chi sbarca

Il governo Meloni è a caccia di fondi e ha deciso di tagliare sui migranti. Come? Abbassando da 18 a 16 l'età in cui si è considerati maggiorenni. La mossa è fortemente politica e vuole essere anche un segnale dal forte valore simbolico. E così un Fondo da 68 milioni di euro è stato decurtato di 15. "Per un governo di centrodestra, mi sembra una scelta logica e giusta politicamente", rivendica il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, Lega. Il governo - si legge su La Stampa - ha deciso di fare cassa sul fondo per i migranti minori non accompagnati e da lì ricavare i fondi per la previdenza integrativa degli agenti di polizia e il personale delle forze armate.

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Per muovere i fondi da un capitolo di spesa all'altro, sempre nell'ambito del bilancio ministero dell’Interno, - prosegue La Stampa - ci sono due decreti legge che si incastrano. Uno, il cosiddetto decreto Anticipi, aveva stanziato i famosi 68 milioni di euro a beneficio dei Comuni, che sono per legge tenuti ad accogliere i minori. L’altro, il decreto n. 133 del 5 ottobre cambia le carte in tavola e dichiara "quasi maggiorenni" gli ultrasedicenni non accompagnati. Secondo la legge, i minori non accompagnati hanno diritto a un percorso speciale, con mille garanzie, un trattamento particolare, dagli alti costi: si oscilla tra i 70 e i 100 euro di retta al giorno. Si consideri poi che i numeri sono imponenti. Nell'ultimo anno sono sbarcati 16 mila minori non accompagnati che si sommano ai 10 mila già sbarcati l'anno precedente.

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