Mino Dinoi lancia l’allarme caro energia per micro e piccole imprese

Il presidente di Aepi: "Non si possono lasciare decine di migliaia di realtà in balia degli eventi, senza strutturare un piano concreto di aiuti e risorse"

Di Giuseppe Vatinno
Politica
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Dinoi lancia l'allarme: "Pmi a rischio"

La crisi energetica mondiale che sta colpendo famiglie e imprese ha effetti mirati in particolari settori produttivi. Non esistono infatti solo le grandi realtà industriali o le medie imprese, esistono anche i professionisti e le micro e piccole imprese che sono particolarmente colpite dal caro energia e che non hanno risorse per contrastarlo, al contrario dei grandi gruppi. Tuttavia l’Italia è innervata di piccole e micro imprese che ne costituiscono, soprattutto nel nord – est, il tessuto produttivo, un po’ come la “pelle” industriale del nostro Paese.

Mino Dinoi è il presidente della Confederazione AEPI (Associazione Europee di Professionisti ed Imprese) che si occupa di rappresentanza sindacale datoriale e quindi riunisce e rappresenta interessi molteplici principalmente nel campo della contrattazione sindacale e del made in Italy. Da questa sua posizione privilegiata raccoglie le ansie e le preoccupazioni di questo importante settore produttivo. Recentemente si è espresso favorevolmente alla proposta di un “liceo del Made in Italy”, fatta da Giorgia Meloni. Dinoi ha anche un passato politico alle spalle. Il suo grido di allarme è particolarmente importante proprio perché finora non si è parlato di questo fondamentale settore della nostra economia produttiva.

Così ieri è intervenuto per contrastare l’inerzia della politica: “Per il caro energia e la corsa dei prezzi rischiamo la paralisi. Le micro e piccole imprese sono al collasso. Così come i professionisti, hanno superato la soglia di tolleranza, non sono in grado di sostenere sacrifici ulteriori. Continuiamo a raccogliere rabbia e timori assolutamente fondati. Nessuno vuole sminuire la situazione internazionale e tutti sono ben consci che stiamo vivendo una contingenza senza precedenti, ma non si possono lasciare decine di migliaia di realtà in balia degli eventi, senza strutturare un piano concreto di aiuti e risorse". 

In concreto Dinoi chiede al governo di "trovare le risorse e stanziarle immediatamente. Serve liquidità. Sappiamo che il governo sta lavorando per nuovi aiuti a imprese e famiglie, soprattutto per fronteggiare il caro energia. Non vorremmo però che ci si concentri troppo sulla campagna elettorale e si dimentichi il vero motore del Paese. Considerando anche che il Parlamento è ancora nelle sue funzioni. Ben vengano la proroga del taglio delle accise sui carburanti e il rafforzamento del credito d’imposta sui maggiori costi delle bollette, ma diciamo no al pacchetto di cassa integrazione: lasciare i lavoratori a casa usufruendo di un sostegno statale è sicuramente un risparmio, ma allo stesso tempo una paralisi per le aziende".