Dazi, Pd: "Trump resta totalmente inaffidabile, bene il 'bazooka' Ue. Dal governo Meloni un piano farlocco per le imprese"
Intervista al responsabile economico del Pd Antonio Misiani
Misiani (Pd): "Sarebbe sbagliato illudersi che dalle parti della Casa Bianca sia tornata la razionalità"
"La decisione di Donald Trump di sospendere per 90 giorni l’applicazione dei dazi - Cina esclusa - non è una gentile concessione. È una retromarcia a pochi passi dal baratro, dopo giorni e giorni di sconvolgimento dei mercati finanziari, 10mila miliardi di dollari bruciati e una asta di titoli di Stato americani andata quasi deserta. Un campanello d’allarme probabilmente decisivo nel far retrocedere la banda di irresponsabili di estrema destra che comanda alla Casa Bianca". Lo afferma ad Affaritaliani.it il responsabile economico del Partito Democratico Antonio Misiani. "Lo stop deciso ieri ha in ogni caso riportato un minimo di tregua dopo la tempesta".
"Sarebbe però sbagliato illudersi che dalle parti della Casa Bianca sia tornata la razionalità. Trump e i suoi sodali rimangono totalmente inaffidabili. Per questo è necessario utilizzare al meglio le prossime settimane. La priorità - sottolinea il senatore Dem - è condividere una strategia negoziale a livello europeo. Bene ha fatto la Commissione a mettere in campo un percorso graduale di ritorsioni, che sarebbe culminato con il bazooka contro le Big Tech. Ora va avviata il prima possibile la trattativa. A schiena dritta, con una voce unica e con la forza di un continente che rappresenta la terza potenza economica mondiale e la seconda per quanto riguarda il commercio".
"Quanto al governo italiano, su questa vicenda Giorgia Meloni e la sua squadra hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. Prima hanno perso tempo prezioso: Trump è stato eletto il 5 novembre 2024 ed è in carica dal 20 gennaio 2025, ma la premier e i suoi ministri sono rimasti con le mani in mano, arrivando totalmente impreparati ad un appuntamento largamente prevedibile. Poi hanno tentato di minimizzare: Meloni ha detto che “non è una catastrofe”; Salvini si è spinto ad affermare che i dazi USA sarebbero addirittura “un’opportunità di crescita per le nostre aziende”. Di fronte alla catastrofe, meglio tardi che mai, Meloni ha riconosciuto che i dazi di Trump erano assolutamente sbagliati e si è affannata a ottenere un incontro con Trump a Washington. Mettendosi in fila dietro ai leader che secondo il presidente USA si sono affrettati a omaggiarlo", sottolinea Misiani.
"In Italia la premier ha presentato alle associazioni d’impresa un “piano” di sostegno farlocco, senza soldi freschi e basato esclusivamente sulla riprogrammazione (già prevista da mesi) del PNRR e dei fondi di coesione. Un bluff, un gioco delle tre carte. Dato che l’emergenza non è finita e la situazione rimarrà instabile, è urgente che l’Italia si doti di una strategia di risposta ben più solida e credibile. Prendendo atto che il mondo di prima in ogni caso non tornerà. E che è necessario attrezzarsi di conseguenza", conclude il responsabile economico del Pd.
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