Monti loda Meloni sulla linea dura Ue. Punta al Quirinale. FdI non lo esclude

Patto di Stabilità, Monti: “Sarei lieto se Meloni, in caso di necessità, usasse il veto”

Di Alberto Maggi
Mario Monti
Politica

Monti cerca sponde nel Centrodestra con l'obiettivo di diventare presidente della Repubblica

 

Nulla accade per caso. Nulla. Specie in politica. Sulla riforma del Patto di Stabilità, uno dei nodi più difficili da sbrogliare per i Ventisette stati europei (prima un lunghissimo Ecofin e ora il Consiglio europei tra i leader), “sarei lieto se Meloni, in caso di necessità, usasse il veto”. L’inaspettata promozione arriva dal professore di sinistra per eccellenza, l’ex presidente del Consiglio Mario Monti. La linea della fermezza di Giorgia Meloni sui negoziati in corso sul Patto di stabilità e crescita ha convinto perfino l’europeista Monti che, prima in Aula e successivamente incalzato da TgCom24, ha speso delle buone parole nei confronti del presidente del Consiglio e della “politica estera del viceministro Tajani”.

Un ravvedimento sovranista di Monti, l'autore della Legge Fornero e della politica dell'austerità che nel 2011 ha messo in ginocchio milioni di italiani? Non esageriamo. Dietro le parole del senatore a vita - secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare - c'è l'ambizione di diventare presidente della Repubblica. Sergio Mattarella scade nel 2029, sempre che vista l'età avanzata non decida di dimettersi prima, è Meloni nel 2027 potrebbe essere riconfermata a Palazzo Chigi con la riforma del premierato (se andrà in porto) o comunque al momento nulla fa pensare che le opposizioni siano in grado di costruire un'alternativa al Centrodestra.

Ovvio che la Lega mai voterebbe Monti al Quirinale ("spiegano fonti vicinissime a Matteo Salvini"), ma con il via libera sicurissimo del Pd e dei centristi l'operazione è quella di diventare "politicamente amico" di Fratelli d'Italia. Di Forza Italia, che lo appoggiò all'epoca, lo è già e infatti sono arrivati i complimenti alla linea diplomatica del ministro Antonio Tajani. Ma la vera svolta è l'apertura a Meloni sull'atteggiamento a Bruxelles e sulle partite chiave per il futuro dell'Ue. "Ci fa molto piacere. Ovviamente è prestissimo per parlare di Quirinale, ma è un bel segnale", spiegano fonti di FdI. Monti guarda avanti, apre a Meloni, la loda pubblicamente e sogna il Colle.

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