Morisi, l'escort: "Ho chiamato i carabinieri solo perché volevo i miei soldi"
"Volevo i soldi per la mia prestazione. Per questo motivo e basta. Lo dice la legge di Dio. Lo dice la legge italiana e io sono italiano"
Petre R., in arte Nicolas, è uno dei due escort contattati da Luca Morisi per la giornata del 14 agosto, quello che ha chiamato i carabinieri rendendo pubblico quell'incontro che doveva restare privato. È nel suo zaino che è stato ritrovato il Ghb, la droga dello stupro del cui possesso e della cui cessione si parla da settimane.
Dopo aver parlato per ore con gli inquirenti, fuori dal palazzo di Giustizia Nicolas si sfoga ancora con i giornalisti. "Erano le 8 del mattino" racconta a Grazia Longo Niccolò Zancan de La Stampa, quando i due ragazzi arrivano a casa di Luca Morisi a Belfiore. "Alexander" (il suo collega, ndr) "ha ricevuto la chiamata e ha preso accordi in chat" per un compenso di "1000 euro a testa più 500 per le spese. L'acconto di 1500 è stato versato sulla prepagata di Alexander".
Alle 3 del pomeriggio del giorno dopo chiama i carabinieri "perché volevo i soldi per la mia prestazione. Per questo motivo e basta. Lo dice la legge di Dio. Lo dice la legge italiana e io sono italiano, sono cresciuto qui. Stavo male, volevo i soldi e volevo andarmene".
Morisi, stando alla testimoninza dell'escort, aveva "problemi con le carte, diceva che erano bloccate. Diceva che c'era un problema di linea, come un blackout. Non riusciva a collegarsi. Mi sembrava una presa in giro, non sapevo chi fosse. Stavo male e ho fatto quello che ritenevo giusto".
"Ho fatto quello che avevo concordato. Sesso e droga" spiega il ragazzo, che all'epoca dei fatti aveva 19 anni, quando gli viene chiesto se sia stato costretto a fare qualcosa contro la sua volontà. "Ho preso sia la cocaina sia la Ghb. Solo che dopo ero fuori e volevo andarmene. Loro, invece, insistevano perché restassi, mi dicevano di mettermi a dormire per recuperare. Volevano farmi restare fino al giorno dopo".
Quando i carabinieri arrivano portano tutti in caserma, dove trovano la droga nello zainetto di Nicolas, che sostiene di non sapere "chi abbia messo quella bottiglietta lì dentro". Ma agli inquirenti Alexander ha ammesso di averla portata lui.
"Sono stato malissimo" racconta Nicolas a La Stampa. "Ho portato in procura tutti i certificati medici. Dal 14 al 22 agosto sono stato da cani, ho dormito in stazione, ho perso la valigia. Ero andato completamente fuori di testa". L'escort racconta di non aver più sentito Morisi dopo quell'incontro, anche se ha ricevuto quasi tutti i soldi che gli spettavano per "il lavoro".
"Non sapevo chi fosse" ammette "non conoscevo il suo ruolo politico nella Lega. Non sapevo niente di lui", spiega il ragazzo dicendo di non aver avuto intenzione di attuare nessun ricatto. "Voglio fare l'attore o il modello, non il prostituto. Lo faccio solo per necessità. Non è un mestiere facile. Ora mia moglie mi ha lasciato e non mi fa più vedere mia figlia".