Morisi peggiore dei terroristi degli anni di piombo per la De Gregorio

De Gregorio ignora che i terroristi prima delle stragi non avvisavano i loro obiettivi dandogli modo di armarsi

Di Pietro Mancini
Concita De Gregorio
Politica
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"Nel corpo a corpo, qualunque esso sia, si gioca ad armi pari, o impari, dato che uno è armato e uno no. Anche il terrorista, che spara, rischia di morire. Non so come dire…è una battaglia, in cui i corpi si fronteggiano. L’aggressione, anonima, che arriva dal web, è un po’ come il drone, il gruppo non rischia niente”.

Concita De Gregorio, giornalista, di sinistra, de “La Repubblica”, ha detto queste parole, testuali, nel talk “In Onda”, trasmesso, sabato scorso, da “La 7”, che conduce con David Parenzo. Le pensa davvero, come il filosofo Umberto Galimberti, ospite collegato con lo studio, che ha annuito e condiviso, ripetendo due volte : “certo, certo…”.

Per la De Gregorio, Luca Morisi - l’esperto di social, collaboratore di Matteo Salvini, che si è dimesso, dopo essere finito sotto inchiesta per una vicenda di droga e festini-è un personaggio di gran lunga peggiore dei terroristi, tipo Cesare Battisti e Mario Moretti, che, negli anni 70 e 80, hanno ucciso e gambizzato industriali, politici, sindacalisti, poliziotti, magistrati e giornalisti.

Come si fa, per “mascariare” gli avversari (assenti), a paragonare chi stecchiva le persone a chi “posta” messaggi, talvolta insulti, sui social ? Perchè l’ex direttrice de “L’Unità” non ha chiesto ai familiari di Marco Biagi-il professore (senza scorta) ucciso, nel 2002, a Bologna, sotto casa sua, dai brigatisti rossi-alle vedove e ai figli degli agenti di scorta di Aldo Moro, massacrati dalle Br in via Fani, a Roma, il 16 marzo del 1978, a tutti coloro che, negli anni di piombo, hanno perso, per sempre, persone care : signore e signori, il vostro dolore è paragonabile a quello di chi riceve insulti su Facebook ?

La De Gregorio, peraltro, ignora che, quando hanno fatto la strage, in via Fani, quando hanno ammazzato Marco Biagi, i terroristi non hanno avvisato, prima, i loro obiettivi, dando loro modo di impugnare le pistole e difendersi. Non erano dei nobili guerrieri del Medio Evo, ma degli spietati assassini, che hanno massacrato le vittime a sorpresa, spesso alle spalle, nascondendosi, prima di sparare.

Anche se, nel bel Paese, non ci si stupisce più di nulla, solo pensare di paragonare le due situazioni  è da potenziali pazienti psichiatrici. Eppure, ignorando il silenzio elettorale, imposto dalla legge, su una rete molto seguita e in prima serata, è passato questo allucinante messaggio :  chi spara, siccome fa un corpo a corpo con un disarmato (??), va rispettato, per il coraggio, che dimostrerebbe. 

Se poi spara, perché ha un’ideologia comunista, va anche compreso. Perché “la bestia” è Luca Morisi, molto più di chi ha ucciso. Dottor Cairo, è questa la morale della “Tv la 7” ?