Napoli, Tar boccia le liste della Lega e di Maresca. "La democrazia è morta"

Politica
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Terremoto sulle elezioni comunali di Napoli. Il Tar Campania respinge i ricorsi presentati dalle liste ricusate dalla commissione elettorale, per lo più nella coalizione di centrodestra, e accoglie quello presentato della candidata sindaco Alessandra Clemente. La decisione del tribunale amministrativo di fatto lascia fuori dalla corsa le due civiche del candidato sindaco Catello Maresca: 'Catello Maresca sindaco' e 'Catello Maresca'. Fuori anche la lista di ispirazione leghista Prima Napoli.

Respinto anche il ricorso di Fi su due Municipalità: la settima (Secondigliano) e la decima (Fuorigrotta-Bagnoli). Respinto il ricorso di Essere Napoli nella settima Municipalità e di Napoli capitale nella terza Municipalità. Il caso politico è ovviamente rappresentato dall'esclusione della lista del Carroccio.

"Il problema della tardività della presentazione della lista e della mancanza della dichiarazione di collegamento - scrive il Tar nelle motivazioni -, la mancata presentazione del contrassegno elettorale nella forma di legge è sufficiente a giustificare l'esclusione della lista, sia in quanto essa è espressamente prevista dall'art. 32 del Tuel, sia perché la presentazione del modello di contrassegno della lista deve ritenersi essenziale".

Furioso Maresca che tuona: "Una scandalosa decisione politica che sancisce la morte della democrazia: la forma non può vincere sulla sostanza. Si sta consumando un vero e proprio esproprio della sovranità popolare. Così si mette seriamente a rischio il diritto- dovere di migliaia di cittadini di esprimere il proprio voto - aggiunge Maresca -. Andremo fino al Consiglio di Stato per far valere le nostre legittime aspirazioni a vivere in un paese democratico, lo facciamo per i napoletani e per tutelare la nostra squadra di uomini e donne di valore pronti a rimboccarsi le maniche per il futuro di Napoli. Sia chiaro che non rinunceremo ai nostri simboli e a fare campagna elettorale. Su questa storia di esclusione delle nostre liste è necessario fare chiarezza" conclude il magistrato.

Le liste ricusate adesso potranno ricorrere al Consiglio di Stato, che metterà la parola fine a questo braccio di ferro legale. Sotto l'aspetto politico, se Maresca dovesse correre 'azzoppato' delle sue due civiche, oltre a dover far meno in coalizione della lista della Lega, Prima Napoli, e della civica Animalisti 4 zampe, si aprirebbe un'autostrada per l'ex sindaco Antonio Bassolino, che potrebbe così avere vita facile nel recuperare i punti di svantaggio (stando agli ultimi sondaggi) rispetto a Maresca per l'accesso al ballottaggio. "I partiti ora si devono organizzare bene, fare quadrato e andiamo avanti uniti", afferma a LaPresse Giuliano Annigliato, presidente di Essere Napoli, lista civica in coalizione con il candidato sindaco di centrodestra Catello Maresca.

"Dispiace per i partiti, per la Lega e per la sua lista Prima Napoli, faremo quadrato con le nostre forze e andremo avanti - dice Annigliato -. La lista Essere Napoli si farà carico del candidato sindaco e saremo con lui senza fermarci". Riammessa invece la lista civica 'Alessandra Clemente sindaco'. "Un enorme soddisfazione - commenta la candidata a sindaco Clemente - la lista era stata sospesa per un errore formale. Nessun dubbio c'era mai stato su vizi sostanziali. Conosco a uno a uno le candidate e i candidati che sono venuti in comitato a sottoscrivere la candidatura. Conosco le loro storie, il loro volto pulito, il nostro impegno insieme. Sono la mia forza, la nostra forza. E saranno - conclude -, non appena ci insedieremo a Palazzo San Giacomo, la forza della città".