Meloni-Schlein, la Rai fa saltare il confronto tv. Vespa a bocca asciutta

Viale Mazzini: "Solo quattro partiti su otto hanno accettato l'invito Rai"

di Redazione
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Giorgia Meloni e Elly Schlein
Politica

Rai: "Garantiremo sempre e comunque rispetto Par Condicio"

Colpo di scena. Nonostante l'ok "condizionato" dell'Agcom anticipato ieri in esclusiva da affaritaliani.it, non ci sarà il confronto da Bruno Vespa tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein in vista delle elezioni europee.

"Soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l'invito di Rai a un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa. Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Rai ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti". Lo spiega una nota di Viale Mazzini.

Il servizio pubblico continuerà a garantire, come ha sempre fatto, il rispetto della par condicio nei notiziari e nei programmi di approfondimento con l'equilibrio e la correttezza riconosciuti dalla stessa Autorità".

Europee, Vespa: "Esasperare 'par condicio' non giova a nessuno"

"L'esasperazione della par condicio non giova a nessuno. Non a caso i tecnici ne invocano da tempo la revisione. Si avra' il coraggio di farlo?": a chiederselo e' Bruno Vespa in una nota in cui esprime disappunto perche' "nelle ultime due tornate elettorali" a Porta a Porta e' stata negata la possibilita' di trasmettere confronti tra il presidente del Consiglio e il leader piu' rappresentativo dell'opposizione. "Ci e' stato proibito", ha osservato il conduttore Rai a proposito del duello tv sfumato tra la premier Giorgia Meloni e la leader dem, Elly Schlein, "il confronto tra due donne che per la prima volta nella storia italiana sono al vertice nei rispettivi ruoli. E' una vittoria della democrazia? Non ne sono convinto. Tutte le forze politiche hanno sempre avuto e sempre avranno il giusto spazio nelle nostre trasmissioni. E nel 2024", ha ricordato, "i quattro partiti favorevoli al confronto (FdI, Pd, Lega e Stati Uniti d'Europa) rappresentano il 63,32% delle forze parlamentari".