No all'autonomia differenziata, il testo delle opposizioni in Cassazione

Il testo prevede l'abrogazione totale della legge

di redazione politica
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No all'autonomia differenziata, il testo delle opposizioni in Cassazione

Venerdì 5 luglio, alle 10.00, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, si recherà in Cassazione, insieme agli altri sottoscrittori, per depositare il quesito referendario totalmente abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Questo il testo del quesito: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?”. Tra i sottoscrittori del referendum, oltre alla Cgil, la Uil, le associazioni laiche e cattoliche che insieme alla Cgil hanno dato vita alla “Via Maestra”, le forze politiche di opposizione, personalità e intellettuali.

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Autonomia, Bonelli-Fratoianni: "Domani deposito firme referendum in Cassazione"

“Non c’è tempo da perdere: occorre contrastare il disegno della destra che intende scardinare l’asse di fondo della nostra Costituzione minando l’unità nazionale. È per questo che domani mattina venerdi 5 luglio 2024 saremo in Cassazione per depositare il quesito referendario insieme alle organizzazioni sindacali, ai partiti dell’opposizione e a tante associazioni”. Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs.

Autonomia, Magi: "Domani + Europa a deposito firme referendum in Cassazione"

"L’autonomia differenziata è una pessima riforma che penalizzerà la qualità della vita dei cittadini delle regioni che sono più indietro e creerà maggiori diseguaglianze e problemi di bilancio. Per questo Più Europa sarà in campo nel sostenere il referendum abrogativo e domani, insieme alle altre opposizioni, depositeremo il quesito in Cassazione. Meloni intanto consenta di firmare i referendum con firma digitale gratuitamente, sbloccando la piattaforma che da due anni e mezzo il governo deve realizzare. Non abbia paura del popolo”. Lo ha detto il segretario di Più Europa Riccardo Magi, conversando con i cronisti a Montecitorio.