No di Letta a Draghi al Colle e voto? Lega al governo, Salvini perde voti...
La road map del segretario Dem per i prossimi mesi
Sono in molti a chiederselo all'indomani delle elezioni amministrative: perché Enrico Letta non ascolta Goffredo Bettini e Giorgia Meloni? Perché non spinge per Mario Draghi al Quirinale per correre alle urne già nella prossima primavera e provare a diventare presidente del Consiglio sulle ali dei successi soprattutto a Milano, Bologna e Napoli? E infatti Meloni proprio oggi torna sul tema e afferma: "Dopo la proposta che ho fatto ieri, registro l'indisponibilità di Enrico Letta: il Pd evidentemente non è disponibile a eleggere Mario Draghi al Quirinale. Probabilmente perché non vuole elezioni subito, non è convinto di questa grande capacità di vittoria che declama nelle conferenza stampa".
La domanda, rivolta da Affaritaliani.it a big Dem vicini al segretario, ottiene una risposta molto chiara. Prima di tutto Letta intende consolidare questo risultato con una chiara vittoria ai ballottaggi, in particolare a Roma con Roberto Gualtieri e a Torino con Stefano Lo Russo, anche grazie agli elettori M5S in modo da dimostrare a Giuseppe Conte, e soprattutto a Beppe Grillo, che l'unica strada è la costruzione di un nuovo Ulivo, un'alleanza di Centrosinistra che faccia perno proprio sul Partito Democratico. In secondo luogo Letta punta a scrivere una "buona Legge di Stabilità" per il 2022, che comprenda "un'equa riforma del Fisco", per poi indirizzare la scelta per il Quirinale.
Attualmente non c'è un candidato Dem per succedere a Sergio Mattarella, che potrebbe essere anche lo stesso Mattarella, ma l'importante è che "il Pd sia determinante e al centro dei giochi politici e degli equilibri". Ma il punto chiave alla base della strategia del Pd, che punta al governo Draghi fino alla fine della legislatura, è, nonostante le dichiarazioni ufficiali, "tenere la Lega in maggioranza perché inesorabilmente perde voti". Nel Pd sono convinti che l'inevitabile dualismo Lega di governo-Lega di lotta, con Salvini stretto tra i governisti e alla Giorgetti e la competizione con Fratelli d'Italia che stando all'opposizione regala un'autostrada a Giorgia Meloni, danneggi il Carroccio.
Fino, stando alle previsioni che al Nazareno, a ridurlo un partito medio e non più grande alle elezioni politiche del 2023. E, quindi, per Letta nessuna voglia di correre al voto, ma, piano piano, consolidare i risultati di queste amministrative, far perdere altri voti a Salvini con il governo Draghi per poi vincere tra un anno e mezzo e diventare premier.