Nordio non arretra: "Almasri libero? Questa è la legge". Poi la frecciata a Schlein e alla sinistra
Il ministro della Giustizia sulla Corte dell'Aja: ormai si indaga su tutto...
Nordio torna sul caso Almasri: "Sbagliata l'idea di punire un torturatore in quanto tale, serve..."
Il caso Almasri continua a tenere banco, le dichiarazioni di Nordio e Piantedosi non hanno convinto, anche perché i due ministri sono caduti anche in contraddizione tra di loro, ma il Guardasigilli non arretra su quanto dichiarato in Aula e anzi rilancia: "L'arresto di Almasri? Un atto illegittimo". Per il momento è stata comunque smentita la notizia circolata ieri di un'indagine della Corte penale internazionale (Cpi) sul comportamento del governo italiano nel caso del generale libico. Nordio, nel giorno del suo 78esimo compleanno ha scelto "Un giorno da pecora" su Radio Due per tornare su quella vicenda. "L’idea che un torturatore debba essere punito in quanto tale, indipendentemente dal rispetto delle regole, significa delegittimare la stessa esistenza dei tribunali internazionali".
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Se c’è qualcosa che Nordio non ha apprezzato - riporta Il Corriere della Sera - è stato l’atteggiamento delle opposizioni nelle Aule: "Mah — avrebbe detto a caldo ai suoi collaboratori — , mi hanno fatto le stesse domande a cui avevo già risposto...". In particolare, il ministro con i suoi annota l’intervento della segretaria dem: "Anche Schlein... Non si è presa la briga di ascoltare quello che ho detto. Aveva le sue domande già pronte e le ha fatte, anche se io avevo appena risposto". Intanto sono stati sorteggiati i giudici che si occuperanno dell'esposto contro mezzo governo firmato dal procuratore Lo Voi, a giudicare la premier Meloni, i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano, sarà una Corte tutta femminile, tre donne.
Sono loro - prosegue Il Corriere - che, nominate per sorteggio come prevede la procedura, compongono il Tribunale dei ministri, sezione dedicata a questa "tipologia" di indagati all’interno degli uffici giudiziari capitolini. Si tratta della presidente Maria Teresa Cialoni, 62 anni, romana, che sarà affiancata da Donatella Casari, 59 anni, milanese e Valeria Cerulli, 51 anni, di Napoli. Questi i prossimi step previsti: a fine indagini, durata massima 90 giorni la Corte avrà due possibilità. Se il tribunale decide per l’archiviazione, la scelta è inoppugnabile. Se invece ravvisa reati, rimanda gli atti al procuratore ma solo affinché chieda al parlamento l’autorizzazione a procedere.