Nuove forme democratiche e partecipazione dal basso. Dall’Assemblea Costituente del M5S una risposta alla disaffezione politica
Per riavvicinare i propri attivisti ed elettori, il Movimento ha scelto un metodo che per la prima volta viene adottato in Europa
Dall’Assemblea Costituente del M5S una risposta alla disaffezione politica
Le elezioni in Umbria e in Emilia-Romagna ci ricordano una volta di più il disinteresse dei cittadini verso i processi elettorali. Un elettore su due ha deciso di disertare le urne, confermando una tendenza ormai consolidata.
Alla luce di questo malessere crescente è interessante vedere da vicino il processo deliberativo del Movimento 5 Stelle che si concluderà con il voto degli iscritti e con l’Assemblea costituente prevista nel prossimo weekend.
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Per riavvicinare i propri attivisti ed elettori, il Movimento, che non ha brillato nelle tornate elettorali come ormai consuetudine ha scelto un metodo che per la prima volta viene adottato in Europa. Si tratta infatti di un processo partecipativo che applica princìpi di democrazia deliberativa, insieme antichissimi - l’origine è ateniese - ma anche innovativi. Sono infatti pratiche democratiche in linea con le raccomandazioni dell’Unione europea e dell’Ocse.
Avviato ad agosto e proseguito con il contributo degli esperti di Avventura Urbana, società specializzata proprio nel supporto ai processi partecipativi, l’Assemblea è articolata in tre fasi che costituiscono un’operazione mai sperimentata in passato di ascolto dal basso come strumento di definizione di proposte politiche fondato su esercizi deliberativi guidati dai cittadini.
Dalla prima fase di ascolto tra iscritti e non iscritti erano emersi i problemi più importanti da risolvere: circa 22mila istanze, raccolte in venti temi da cui ne sono stati selezionati i dodici più dibattuti. Questi temi sono stati oggetto poi del vero e proprio confronto deliberativo cui, a ottobre, hanno preso parte per tre weekend trenta gruppi di lavoro.
I gruppi erano composti da un campione di 300 partecipanti estratti a sorte tra gli iscritti, con un metodo - il sorteggio - che è considerato il più efficace per evitare di dare vita a processi correntizi e ascoltare invece la vera voce della base. Insieme a questo gruppo c'erano anche 30 tra i non iscritti che hanno contribuito alla prima fase del processo costituente e 30 giovanissimi tra i 14 e i 17 anni che hanno dato la loro disponibilità a partecipare.
Le proposte raccolte saranno oggetto di votazione tra gli iscritti del Movimento 5 Stelle durante la terza e ultima fase del processo deliberativo, che prenderà avvio giovedì e terminerà domenica.
Come confermato all’Ansa dalla fondatrice di Avventura Urbana Iolanda Romano, la correttezza e l’imparzialità dell’iter e delle posizioni emerse sono corroborate dal fatto che alle discussioni dei gruppi non hanno preso parte né parlamentari, né consiglieri regionali del Movimento. Il ruolo svolto dagli eletti è stato invece quello di esperti politici, insieme a esperti tecnici esterni come Nino Cartabellotta, Michele Ainis, Peter Gomez e Tomaso Montanari.
Il gradimento di chi ha partecipato a questo processo costituente è confermato dal grado di soddisfazione emerso dal questionario anonimo proposto ai partecipanti alla fine del confronto, da cui emerge un apprezzamento alto dell’iniziativa (8,9 su 10). Inoltre il fatto che queste nuove forme partecipative abbiamo riscosso successo fra i partecipanti è avvalorato anche dalla proposta di adottare processi deliberativi simili per tutte le future decisioni del Movimento, contenuta tra le indicazioni emerse durante i tavoli di lavoro.
Se questi strumenti riusciranno anche a consolidare il consenso e la partecipazione di elettori e simpatizzanti del Movimento è presto per dirlo. Certamente bisogna riconoscere a Giuseppe Conte una certa dose di coraggio nell'affidare alla base le più importanti scelte strategiche sul futuro del Movimento. Per sapere se sarà premiato, almeno dai partecipanti occorrerà attendere domenica.