Il nuovo Piano pandemico nazionale: strategie, vaccini, scenari di rischio
Presentato alle Regioni l'aggiornamento del Piano nazionale pandemico per affrontare eventuali future emergenze sanitarie. Non si ricorrerà più ai Dpcm. I vaccini? Non l'unico strumento. I tre scenari di rischio
Il nuovo Piano pandemico nazionale: strategie, vaccini, scenari di rischio
A cinque anni esatti di distanza dall'esplosione della pandemia Covid in Italia, il governo di Giorgia Meloni ha presentato un aggiornamento del Piano nazionale pandemico, un documento che delineerà le strategie per affrontare eventuali future emergenze sanitarie. Il testo è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni il 19 febbraio per essere esaminato. “Saranno tutelate le libertà e soprattutto i cittadini”, ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, sottolineando la volontà di superare le criticità emerse nella gestione della pandemia di Covid-19 durante i governi di Giuseppe Conte e Mario Draghi.
Vaccini e strategie di contrasto alle pandemie
Il documento introduce alcune significative modifiche rispetto alle versioni precedenti. Riconosce innanzitutto l'importanza dei vaccini per il contrasto alle pandemie, ma precisa che non possono essere considerati l'unico strumento. Saranno utilizzati in combinazione con presidi terapeutici e altre misure di contenimento.
Test, isolamento, tracciamento e quarantena
Per interrompere la catena di trasmissione di un agente patogeno respiratorio in diffusione, il Piano prevede infatti un approccio combinato che include test diagnostici, isolamento dei casi, tracciamento dei contatti e quarantena per gli individui esposti. Queste misure saranno adottate solo in caso di "reale e grave rischio per la salute pubblica" e dovranno essere periodicamente aggiornate in base alla situazione epidemiologica e alle risorse disponibili.
Pandemia: non ci saranno più Dpcm
Un aspetto innovativo riguarda il divieto di utilizzo dei Dpcm (Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri) per imporre restrizioni alla libertà personale. Le misure eccezionali saranno adottate esclusivamente tramite leggi o atti aventi forza di legge, nel rispetto dei principi costituzionali. Questo per evitare decisioni unilaterali non discusse in sede parlamentare, come accaduto durante la pandemia di Covid-19.
La Nomina del Commissario straordinario
In caso di necessità, il Piano prevede inoltre la nomina di un Commissario straordinario per gestire l'emergenza. Tale figura agirà con poteri esecutivi speciali per un periodo limitato, al fine di garantire una risposta rapida ed efficace agli eventi straordinari.
Il possibile conflitto tra libertà individuale e tutela collettiva della salute
Il documento riconosce il possibile conflitto tra libertà individuale e tutela della salute collettiva e ribadisce la necessità di operare con trasparenza. Le istituzioni preposte dovranno comunicare in modo chiaro e tempestivo sia al personale sanitario che alla popolazione generale, garantendo una corretta informazione basata su evidenze scientifiche. Viene inoltre sottolineata l'importanza del consenso informato per ogni intervento medico.
I tre scenari di rischio pandemico
Il Piano delinea tre possibili scenari di pandemia, due legati a virus influenzali e uno, meno probabile ma più grave, legato a agenti patogeni ad alta letalità.
Scenario lieve: con una patogenicità ridotta, prevede tra 18.882 e 47.809 ricoveri, con un fabbisogno massimo di 22.953 posti letto ordinari e 2.754 posti in terapia intensiva.
Scenario intermedio: caratterizzato da una patogenicità moderata, potrebbe comportare tra 103.522 e 262.948 ricoveri, con un picco di necessità fino a 126.242 posti letto ordinari e 15.149 in terapia intensiva.
Scenario grave: riferito a una pandemia con elevata patogenicità, prevede fino a 3 milioni di ricoveri e oltre 360mila accessi in terapia intensiva. Durante la pandemia di Covid-19, il picco massimo di terapie intensive occupate fu registrato il 3 aprile 2020 con 4.068 posti letto occupati.
Gustizia, equità, solidarietà: i principi guida del Piano
Il nuovo Piano pandemico si ispira ai valori fondativi del Servizio Sanitario Nazionale: giustizia, equità, non discriminazione e solidarietà. Le decisioni saranno basate su criteri scientifici e metodologici, rispettando i principi di precauzione, responsabilità, proporzionalità e ragionevolezza.
Ogni intervento sanitario dovrà garantire l'inclusione delle fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani, persone con patologie rare, pazienti oncologici e psichiatrici, soggetti con comorbidità severe o immunodeficienze, persone in condizioni di fragilità sociale ed economica, migranti e detenuti.
Risorse e allocazione dei fondi
Il Piano prevede una gestione delle risorse economiche basata su trasparenza ed efficienza. La programmazione sanitaria dovrà minimizzare il rischio di carenze di risorse in caso di emergenza. In caso di necessità, ogni decisione di allocazione dovrà rispettare il principio di equità, senza discriminazioni di alcun tipo.
Approccio farmacologico e comunicazione sui vaccini
Oltre ai vaccini, il Piano prevede l'utilizzo di protocolli di cura efficaci, basati su trattamenti disponibili. La distribuzione dei vaccini seguirà criteri trasparenti e basati su equità, evitando discriminazioni. Fondamentale sarà una comunicazione chiara e non allarmistica sui benefici e rischi, evitando stigmatizzazioni e divisioni sociali.
Nuovo piano pandemico: le reazioni contrastanti della politica
Il nuovo Piano pandemico ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico. Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle della commissione Affari Sociali, il governo ha dimostrato incoerenza nel gestire l'eredità del Covid, approvando nel decreto Milleproroghe il condono delle multe ai no-vax. La senatrice del PD Ylenia Zambito ha definito il Piano "un documento che segue pedissequamente le direttive dell'OMS", sollevando dubbi sulla sua accettazione unanime nella maggioranza. Per la deputata di Fratelli d'Italia Alice Buonguerrieri, invece, il testo "segna la fine dell'epoca buia della pandemia e inaugura una nuova stagione di trasparenza".
L'iter di approvazione dovrà ad ogni modo ora passare attraverso l'esame delle Regioni, ma il ministro Schillaci si dice fiducioso che il processo sarà rapido. "Le Regioni lo stanno esaminando e a breve avremo il responso", ha dichiarato, ribadendo che "c'è la copertura economica, prevista in Finanziaria, che prima non c'era".