"Open to Meraviglia" sparita dal web in piena estate. Inchiesta su Santanchè

La Corte dei conti apre un fascicolo. Il progetto del ministero del Turismo è costato 140 mila euro e realizzato senza gara d'appalto per "ragioni di urgenza"

di redazione politica
Daniela Santanchè
Politica

"Open to Meraviglia" un fantasma sul web. Nuova inchiesta ai danni della ministra Santanchè. La Corte dei conti vuole vederci chiaro

Torna a far discutere la campagna "Open to Meraviglia" della ministra del Turismo Daniela Santanchè, la Corte dei Conti ha deciso di aprire un'inchiesta sulla "Venere influencer". Nel pieno della stagione turistica, infatti, la campagna costata 140mila € è totalmente sparita dal web e dai social. Per Santanchè - si legge su Repubblica - c’è una nuova grana legale. Stavolta ha a che fare direttamente col suo operato da ministra del Turismo nel governo di Giorgia Meloni, non con le beghe da imprenditrice al timone di Visibilia. La Procura della Corte dei conti del Lazio ha deciso di aprire un fascicolo sulla Venere. Non quella del Botticelli, ma l’influencer digitale creata da Santanchè per rilanciare – questo era l’obiettivo – il turismo in Italia.

Un'operazione pubblicitaria e mediatica, che finora ha galleggiato nel web più per gli sfottò e le gaffe (come la Slovenia spacciata nei video per l’Italia) che per la resa in termini di sviluppo di un settore cruciale per l’economia italiana. Ma adesso su questo progetto di marketing, foraggiato con soldi pubblici, si allunga l’ombra del danno erariale. Solo lo spot che ha lanciato la Venere influencer è costato alle casse dello Stato 138mila euro, 2 mila euro sotto la soglia per cui è necessaria una gara. L’operazione ha coinvolto direttamente Palazzo Chigi, dato che la delibera che storna i 138mila euro è stata adottata, ai primi di aprile, dal Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.

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A fine giugno però - prosegue Repubblica - la Venere è andata in ferie. Senza nessuna avvisaglia. E ci è rimasta fino a oggi. Il ministero di Santanchè, contattato, a fine agosto ha riferito che la sospensione delle attività della costosa influencer digitale non sarebbe frutto di un intoppo o di problemi di contratto con l’agenzia di comunicazione incaricata (la Armando Testa), ma al contrario di "una scelta ponderata", per "far atterrare le campagne sul portale italia.it". La Venere, assicurava il dicastero del Turismo, "tornerà presto protagonista". Per ora, in Procura.

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