Pa, Zangrillo: "No agli aumenti a pioggia. 1 mln in pensione entro il 2032"
Il ministro lancia l'allarme sulla necessità di un ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione in apertura del Forum Pa
Pa, Zangrillo: "1 mln di dipendenti in pensione entro il 2032, dobbiamo attirare i giovani"
"No ad aumenti a pioggia. Dobbiamo recuperare la responsabilità dei dirigenti nella gestione delle persone, questo è un punto cruciale". Lo ha detto il ministro per la Pa Paolo Zangrillo intervenendo ad un evento del Forum Pa a Roma. Per Zangrillo bisogna "avere il coraggio di premiare le persone eccellenti con gli 8 miliardi della legge di bilancio per il rinnovo dei contratti, un terzo dei 24 miliardi, -ha sottolineato - ora bisogna utilizzare al meglio queste risorse".
"Le persone vanno misurate e premiate quando c'è un livello di performance, in linea con la mission delle aziende non vedo perché questo non debba succedere nella Pa. Questo vale sia per le progressioni di carriera che per i premi. Oggi abbiamo un sistema salariale che prevede una retribuzione di base, un accessorio che varia da amministrazione ad amministrazione e l'ultima parte che sono i premi di risultato che può valere fino a un 30%". Il ministro ha quindi detto di condividere le osservazioni della Corte dei Conti sulla poca efficacia della valutazione del lavoro dei dipendenti pubblici e "la conseguente attribuzione di premialità senza adeguati presupposti meritocratici". "Se quel 30% spetta a tutti credo sia un vulnus che fa male alla Pa: -ha detto Zangrillo - se premiamo tutti allo stesso modo sarà difficile risultare attrattivi verso i giovani in gamba" ha concluso il ministro.
"Da oggi al 2032 perderemo almeno 1 milione di lavoratori, per questo dobbiamo rendere attrattiva la Pa e trovare delle soluzioni per sostituire i dipendenti in pensione in un'epoca complicata, fatta di trasformazione digitale e IA". A dirlo e' Paolo Zangrillo intervistato dal direttore dell'Ansa Luigi Contu, in occasione del Forum PA 2024. "Dobbiamo vivere la trasformazione digitale come un'occasione, - aggiunge - comprendere il contesto in cui operiamo e saper reclutare le persone. Cio' puo' succedere avendo presa sui nativi digitali, i giovani che oggi non si accontentano della narrazione del posto fisso e a cui dobbiamo mostrarci attrattivi. Dobbiamo fare in modo che la nostra organizzazione sappia formare le persone e farle crescere professionalmente e valutare il merito".
"L'IA e gli strumenti tecnologici di quest'epoca di transizione digitale non sostituiscono l'uomo, dobbiamo avere il coraggio di ripensare le nostre modalita' di operare ma non temo che l'introduzione dell'IA nelle Pa implichera' la perdita di posti di lavoro". A dirlo è Zangrillo intervistato dal direttore dell'Ansa Luigi Contu, in occasione del Forum PA 2024.
"Questa quarta rivoluzione industriale - aggiunge - ci permette di operare in modo piu' smart accorciando distanza tra noi e clienti, famiglie e imprese. Ci sono mestieri che muoiono da un giorno all'altro e altri che nascono. Mattarella ci ha ricordato nel discorso di fine anno che dobbiamo vivere questo cambiamento tenendo al centro le persone, ha detto Zangrillo. Negli anni del turn over abbiamo perso 300 mila persone e ora abbiamo necessita' di colmare il gap delle risorse incentivando il processo di reclutamento. Per farlo dobbiamo convincere i gestori di risorse che valorizzare il merito delle persone e' un fattore essenziale. Un obbiettivo che ci siamo posti di raggiungere, entro il 26 giugno, e' di semplificare 600 procedure amministrative che disciplinano il rapporto tra noi e gli utenti, ha concluso il ministro della PA", conclude.
"Sono tre anni che portiamo avanti il Piano straordinario per l'occupazione chiedendo 1,2 milioni di assunzioni nei prossimi anni dimostrando, numeri del conto annuale alla mano, che tra pensionamenti e nuovi servizi la Pa e' al collasso. Ora lo scopre pure Zangrillo, ma la domanda rimane: siccome il Ministro e' lui cosa intende fare?".
Lo scrive in una nota la segretaria generale di Fp Cgil, Serena Sorrentino. "Se il riferimento all'intelligenza artificiale fa presupporre l'idea di uno scambio tra occupazione e uso delle tecnologie - prosegue - diciamo al ministro che non siamo d'accordo, prima perche' i servizi pubblici hanno bisogno del fattore umano e poi perche' l'innovazione tecnologica puo' migliorare il lavoro e ridurne i tempi, migliorare l'accessibilita' e la soddisfazione dei cittadini non sostituire un medico, un educatore, un ispettore di vigilanza, un poliziotto locale e tutte quelle figure che insieme fanno 'pubblica amministrazione'". "Innovare e qualificare i servizi e' necessario ma quella dell'occupazione rimane comunque un'emergenza a cui bisogna rispondere con le assunzioni", conclude.
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