Difesa Ue, maggioranza divisa e Pd spaccato. Ecco il peso dei "pacifisti" sui sondaggi: chi rischia di più

Le spaccature all'interno della maggioranza come quelle dentro al Pd hanno una ragione politica quanto numerica

di Andrea Soglio
Politica

Dietro le divisioni nei partiti c'è la gara ad accaparrarsi i voti dei "pacifisti"

I due voti al Parlamento europeo sul piano di riarmo e sulla mozione di sostegno all'Ucraina hanno mostrato profonde spaccature nella politica italiana. Divisioni che hanno interessato tanto la maggioranza, con la Lega che si è schierata due volte per il No, che l'opposizione trainata dal M5S che ha persino manifestato contro il progetto da 800mld per l'Esercito Europeo.

Non solo. Dentro il Pd c'è stata una netta spaccatura sul riarmo tra gli astenuti (come indicato dal segretario, Elly Schlein) e chi invece ha votato a favore, 11 parlamentari (Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Irene Tinagli, Pina Picierno e Raffaele Topo, praticamente la metà della delegazione Dem a Bruxelles.

Spaccature, divisioni, differenze, chiamiamole come si vuole ma che dietro hanno una ragione strategica ben precisa: andare alla caccia della bandiera del "pacifismo", o meglio, dei voti degli elettori per cui il riarmo è una spesa inutile e per i quali è meglio spendere per una scuola o un ospedale che per un caccia di ultima generazione. Una parte dell'elettorato che quindi fa gola, soprattutto ai partiti in difficoltà e che però è difficile da quantificare. Abbiamo quindi chiesto l'opinione di Renato Mannheimer, uno dei primi sondaggisti italiani, profondo conoscitore dell'elettorato italiano nelle sue sfaccettature.

"Dai dati si evince in maniera chiara che la maggioranza della popolazione italiana è pacifista ed anche contro le eventuali spese per il riarmo, siamo al 53% contro il 27% dei favorevoli".

Quindi i partiti che come il M5S o la Lega si stanno schierando in maniera forte su questa posizione trarranno dei vantaggi in termini di sondaggi e voti? E se sì, di quali crescite parliamo?

"Sicuramente un incremento c'è e lo si vede nei sondaggi delle ultime settimane. Con alcune differenze e specifiche. Nella maggioranza ad esempio la Lega ed il suo elettorato  sono quasi totalmente contro il progetto di Ursula Von der Leyen; Forza Italia invece pare piuttosto divisa con una maggioranza interna che però tende a rimanere fedele all'Europa. Nessun problema invece per Fratelli d'Italia, il cui elettorato segue la posizione di Giorgia Meloni. Questo significa che al massimo la Lega potrà prendere voti da Forza Italia, ma parliamo davvero di poca cosa. Molto più interessante quello che accade nell'opposizione. I grillini hanno preso una posizione chiara, pacifista e con forza mettendo nei guai il Partito Democratico, su questo tema davvero diviso in due. Stiamo infatti già vedendo che i dem stanno subendo gli effetti di questa crisi interna a vantaggio dei seguaci di Giuseppe Conte ma anche di Azione. Chi ad esempio nel Pd si sente filo europeista anche su questo piano di riarmo se vede il suo partito schierarsi contro Bruxelles è portato a votare Calenda o altre forze di centro".

O magari Forza Italia...

"No, quello no. La divisione negli schieramenti in Italia tra centrodestra e centrosinistra è netta e quasi invalicabile: o si sta di qui o si sta di là. Va poi fatta un'altra considerazione. Gli italiani non votano per decisioni di politica estera ma soprattutto per situazioni interne, l'economia, l'inflazione etc etc etc. Certo, se la situazione dovesse poi peggiorare ulteriormente la paura potrebbe diventare un fattore imprevedibile"

Pensa che una tematica del genere possa indurre qualcuno all'interno del popolo degli indecisi (oltre il 40%) di tornare a votare?

"No, non credo. Indecisi o astenuti sono persone che non sono proprio interessate alla politica, a quello che acccade. Il loro è un voto che esprime solo disinteresse, anche attorno a questioni che per altri sembrano decisive e determinanti come guerra e riarmo."

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