"Panzeri scrisse le domande ai deputati". L'udienza farsa col ministro di Doha

Qatar-gate, secondo gli inquirenti fu lo stesso europarlamentare a preparare il discorso del qatarino Al Marri davanti alla commissione "Diritti umani"

Politica

Qatar-gate, il 14 novembre 2022 è stata la data chiave per la "cricca"

Lo scandalo Qatar-gate si arricchisce di un altro capitolo. Gli inquirenti hanno individuato la giornata chiave, in cui la "cricca" ha agito. È il 14 novembre del 2022 quando - si legge su Repubblica - Ali Bin Samikh Al Marri, ministro del Lavoro del Qatar, si presenta davanti alla commissione Diritti umani del Parlamento europeo per convincere gli eletti che la situazione dei diritti dei lavoratori a Doha è assai cambiata. E che, dunque, i mondali di calcio si potranno disputare con la massima serenità. La partita andata in scena era però truccata: perché il discorso del ministro era stato preparato da Antonio Panzeri, l'ex eurodeputato considerato il capo di questa organizzazione. Ma, soprattutto, perché – secondo quanto emerge dagli atti di indagine – Panzeri aveva lavorato anche alle domande che alcuni parlamentari avrebbero dovuto fare ad Al Marri. "Alessandra Moretti, Andrea Cozzolino, Marc Tarabella" sono i nomi citati.

A raccontarlo in uno degli interrogatori davanti al magistrato - prosegue Repubblica - è stato Francesco Giorgi, il braccio destro di Panzeri e assistente di Cozzolino, agli arresti in Belgio. Che prima chiarisce come lavorava la cricca: "La collaborazione è cominciata a inizio del 2019. Abbiamo definito gli importi, sui quali faccio un po’ fatica a ricordare, per i nostri rispettivi interventi. Era in contanti". Panzeri, per esempio, mette a verbale che il lavoro con il Marocco comincia «nel 2019», e "prevedeva che ci saremmo adoperati per evitare risoluzioni contro il Paese, e in cambio avremmo ricevuto 50mila euro». Panzeri, quindi, aveva pensato alle risposte. Ma la parte più difficile della giornata era stata un’altra. Il Qatar sapeva che quello che avrebbe potuto seriamente metterli in difficoltà erano le domande. Temevano le contraddizioni rispetto ad alcuni argomenti in un momento per loro così importante qual era la vigilia dei mondiali di calcio. Evento planetario in cui il Qatar si stava giocando tutta la sua credibilità.

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