Paolo Signorelli si dimette. "Diabolik? Ho cambiato vita, vado a Medjugorje"

L'ex portavoce del ministro Lollobrigida: "Sono lontano anni luce dall’antisemitismo"

di redazione politica
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Paolo Signorelli, dopo l'autosospensione arrivano le dimissioni: "Lascio per il bene di tutti"

Paolo Signorelli si è dimesso da portavoce del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida dopo lo scandalo scoppiato in seguito alla diffusione del contenuto delle sue chat con Diabolik, l'ultrà della Lazio ucciso. I due erano grandi amici e Signorelli è stato anche portavoce di Diabolik. Nel mirino sono finite le frasi antisemite soprattutto verso il giornalista Gad Lerner definito "ebreo" ma non solo. Ora Signorelli ha deciso, dopo l'autosospensione, di dimettersi. "L’ho fatto per me e per la mia famiglia, per non danneggiare il governo. Non voglio assolutamente fare la vittima ma è giusto per tutti - dice Signorelli a Il Foglio - che per ora mi faccia da parte". Dice di essere lontano anni luce dall’antisemitismo e marito e padre di tre figli "che ogni anno va a Medjugorje".

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Signorelli ritiene esagerato il polverone che si è creato per il suo rapporto con Diabolik, in quanto la chat finita sui giornali era a suo dire penalmente irrilevante e sostiene che quella fase della sua vita sia finita da tempo. "Quello - prosegue Signorelli a Il Foglio - era un altro Paolo. Sono notizie che parlano di un tempo lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco in nessun modo. Il passato comunque - prosegue - non si rinnega, anche se si commettono errori. Ma da persona matura non sono più vicino ad ambienti che per tanti motivi ho frequentato".