I vitalizi dei parlamentari e le disparità nel trattamento pensionistico

Il vitalizio può variare in base a quanti anni si è stati seduti nei rami del Parlamento

di Ezio Pozzati
Politica
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Dove sono le forze politiche e sociali (partiti e sindacati) che “devono” tutelare le persone e farle vivere decorosamente?


Le disparità nel trattamento pensionistico in Italia sono sotto gli occhi di tutti. A cosa mi riferisco? Al vitalizio dei nostri Parlamentari (ed anche dei Consiglieri Regionali) che dopo solo 4 anni, 6 mesi ed 1 giorno al 66° anno di età potranno percepire un vitalizio (vita natural durante).

Il vitalizio può variare in base a quanti anni si è stati seduti nei rami del Parlamento: la variazione è da un minimo di 2.700 ad un massimo di 7.200 euro al mese. Ho già bisticciato verbalmente con un amico già parlamentare di carriera ricordandogli che ci sono delle persone che percepiscono l’assegno sociale di con questi requisiti:

almeno 67 anni: questo requisito è unico, per gli uomini e per le donne ed è valido per il 2019; • cittadinanza italiana;

• in alternativa, cittadinanza di un Paese dell’Unione Europea, se il richiedente è iscritto all’anagrafe di un Comune italiano, in quanto residente;

• in alternativa, cittadinanza di un Paese extraeuropeo, se il richiedente possiede il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;

• residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni nel territorio italiano;

• reddito non superiore a 824,91 euro annui, se il richiedente non è sposato;

• reddito non superiore a 649,82 Euro annui, se il richiedente è coniugato.

Fonte Assegno sociale 2021 (laleggepertutti.it)

Senza contare che per percepire una pensione dignitosa devi avere almeno 40 anni di contributi, se non di più. Ecco l’esempio di cosa intendevo all’inizio.

Domanda dove sono le forze politiche e sociali (partiti e sindacati) che “devono” tutelare le persone e farle vivere decorosamente? C’è rapporto con il solo vitalizio dei Parlamentari (da 1 a volte 3 rispetto ai pensionati e da uno a 12 volte)? In una discussione ho voluto fare notare questa disparità di trattamento fra le categorie di pensionati che sono i più deboli, ma che ancora vanno a votare, sicuramente per dovere civico, alchè mi è stato risposto che il Parlamento è sovrano nel fare le leggi. Concordo, ma il popolo è più sovrano del Parlamento o no? Con questi ed altri comportamenti i nostri Rappresentanti sono riusciti a disamorare le persone che hanno diritto al voto (ed anche quelle non in età) verso la politica (Il sostantivo deriva dal termine greco πολιτικός (politikós), cioè relativo alla πόλις (polis), la città stato). Ed ecco le prerogative dei parlamentari:

Con l’espressione prerogative parlamentari si fa riferimento agli istituti, che mirano a salvaguardare il libero e ordinato esercizio delle funzioni parlamentari. Pertanto le prerogative non sono privilegi dei singoli, ma garanzie dell’indipendenza del Parlamento.

Le prerogative parlamentari e gli interna corpis – Appunti di Giurisprudenza

(appuntigiurisprudenza.it) Più chiaro di così! Termino con una domanda che ho rivolto anche al mio amico ex parlamentare: perché vi considerate superiori al Popolo? Perché dai vostri lauti stipendi, integrazioni e liquidazioni non avete mai un occhio di riguardo per chi dovrebbe votarvi? C’è un limite all’esosità?