Parlamento Ue, Sassoli verso conferma come presidente. Rottura Ppe-socialisti

Il precedente accordo prevedeva l'elezione di un conservatore, ma adesso tutte le carte sono state rimischiate e l'italiano è vicino al bis

Politica
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Parlamento Ue, rottura Ppe-socialisti. Sassoli verso la riconferma

A gennaio il Parlamento Europeo sarà chiamato a scegliere il suo presidente. Sembrava ormai deciso il cambio al vertice, con il socialista David Sassoli destinato a cedere la poltrona ad un membro del Ppe, come stabilito da un accordo al momento della sua elezione. Ma - si legge sul Corriere della Sera - le cose sono cambiate. Ora l'italiano Sassoli potrebbe essere ricandidato e riconfermato. I socialisti hanno respinto quell’accordo politico, anche alla luce di quanto accaduto per la guida dell’Eurogruppo dove non ce l’ha fatta la socialista Nadia Calviño. "La futura presidenza del Parlamento Ue non è un diritto di nessuno e neanche dei popolari, e la decisione deve essere presa in modo collettivo", ha detto ieri a Strasburgo la leader del gruppo S&D Iratxe Garcia Perez.

Oggi il Ppe - prosegue il Corriere - sceglierà con le primarie il proprio candidato alla guida del Parlamento Ue. Quello naturale sarebbe stato Manfred Weber, spitzenkandidat del Ppe, uscito primo partito dalle Europee del 2019, a cui però non è andata la guida della Commissione Ue perché il Consiglio gli preferì Ursula von der Leyen. Ma l’8 settembre scorso, in vista del rinnovo delle cariche di metà legislatura, con largo anticipo Weber annunciò che non avrebbe corso per la presidenza. La sfida è tra la maltese Roberta Metsola (data per favorita), l’austriaco Othmar Karas e l’olandese Esther De Lang.

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