Pascale e il progetto politico sui diritti. L'amica Luxuria: "Quella volta che Silvio mi invitò ad Arcore..."

Le due sono molto legate, ma Luxuria la mette in guardia: "Punta su una forza centrista, la sinistra ha il difetto di scrivere alla lavagna buoni e cattivi"

di redazione politica
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Francesca Pascale
Politica

Francesca Pascale in politica. I consigli dell'amica Luxuria: "Occhio alla sinistra..."

Francesca Pascale, la ex di Silvio Berlusconi, è sempre più stuzzicata dall'idea di entrare in politica, spinta anche dalle dichiarazioni di Marina Berlusconi che ha dichiarato di sentirsi "più vicina alla sinistra sui diritti civili". Pascale è molto attiva ultimamente, prima si è iscritta all'Anpi e poi ha firmato per il referendum contro l'Autonomia differenziata. Ma chi la conosce bene, una delle sue più grandi amiche Luxuria, l'avvisa: "Francesca in politica? Chissà. Le vie del Cavaliere sono infinite. "Come Marina Berlusconi e come la stessa Mara Carfagna, - dice Luxuria a Il Foglio - Francesca Pascale è tutt’altro che Eugenia Roccella. La loro è una destra più simile a quella inglese di David Cameron”, argomenta Luxuria, "sicché non è da escludere l’effervescenza di una forza centrista. Direi una forza di "destra occidentale", più in linea col partito popolare europeo".

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"Credo che Marina e Francesca - svela Luxuria a Il Foglio - stiano portando avanti la sensibilità dell'ultimo Silvio. Quando Pascale e Berlusconi parteciparono al Gay Village, nel 2014, lui poi mi invitò ad Arcore. Il risultato di quella cena fu la libertà di voto, per i parlamentari di Forza Italia, sulla legge relativa alle unioni civili". Ma Luxuria, ex parlamentare nelle liste di Rifondazione Comunista, la mette in guardia dai metodi della sinistra. "C'è un meccanismo tipico a sinistra. Quello di scrivere sulla lavagna i buoni e i cattivi. Capitò anche a me quando da Montecitorio trasmigrai nell’Isola dei famosi. "Scrissero sul Manifesto che "ero una pettegola da condominio". Mentre Fausto Bertinotti mi incoraggiò intuendo, come forse intuisce Francesca, che la televisione è un mezzo per fare attivismo. Oltre il progetto televisivo, - conclude Luxuria - l’ubiquità di Francesca potrebbe nascondere persino un progetto politico".