Pd, Franceschini lavora al correntone con Speranza. Obiettivi evitare la scissione e preparare il dopo Schlein. Esclusivo
Decisive le elezioni regionali, a partire dalla Liguria
Correntone eterogeneo di Franceschini per dimostrare che cattolici e sinistra possono ancora stare insieme ed evitare che Guerini e Bonaccini lascino il Pd
Il centro cattolico ed ex Margherita del Partito Democratico, dietro le quinte, si prepara al possibile, forse probabile dopo Elly Schlein. Secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, Dario Franceschini - ovvero l'ex leader di Area Dem di estrazione moderata e cattolica - sta organizzando una nuova corrente, anzi un correntone, solo formalmente a sostegno della segretaria Dem, insieme all'ex ministro della Salute Roberto Speranza.
L'obiettivo principale è quello di mettere insieme una fetta di moderati del Pd, c'è anche l'ex ministro Graziano Delrio, con la sinistra che era uscita per fondare Articolo 1-Mpd ed è poi rientrata. Infatti insieme a Speranza ci sono nel progetto del correntone eterogeneo anche i suoi due fedelissimi Nico Stumpo e Arturo Scotto.
Come detto, il sostegno a Schlein è soltanto formale perché il vero obiettivo di Franceschini è quello di prepararsi a un'eventuale caduta della leader e soprattutto a evitare una scissione dell'altra fetta di moderati del Pd, ovvero ex Base Riformista di Lorenzi Guerini, ma anche del presidente del partito ed ex Governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
In sostanza, Franceschini vuole dimostrare che si possono tenere ancora insieme i cattolici ex Margherita con la sinistra ex Ds e cioè il progetto originario del Partito Democratico. Le tappe fondamentali sono le imminenti elezioni regionali. Se in Liguria questa domenica e lunedì prossimo dovesse prevalere il Centrodestra con Marco Bucci, oltre a segnare di fatto la fine della carriera politica di Andrea Orlando (candidato del Centrosinistra e del M5S), il risultato sarebbe un primo colpo per Schlein.
Se poi a metà novembre il Centrodestra, come dicono i sondaggi, dovesse tenere anche l'Umbria la botta per la segretaria sarebbe pesantissima. Non va dimenticato mai che due segretari, Walter Veltroni e Massimo D'Alema, si sono dimessi proprio dopo due sconfitte alle elezioni regionali. Impensabile che il Pd perda anche l'Emilia Romagna (e se, fantapolitica al momento, accadesse le dimissioni sarebbero immediate), ma già un 2 a 1 per la maggioranza di governo metterebbe in forte difficoltà Schlein.
E una parte consistente del Pd le imputerebbe il totale fallimento del progetto di tenere insieme i 5 Stelle con il centro di Calenda e Renzi. Il famigerato campo largo che non è mai decollato veramente. Tensioni interne ai Dem che potrebbero portare alla convocazione urgente di un'assemblea straordinaria per un chiarimento politico.
Ed è lì che Franceschini vuole essere pronto con il suo correntone, proprio per evitare sia il pericolo scissione di Guerini e Bonaccini (anti-M5S) sia decidere, eventualmente, il successore di Schlein in caso di dimissioni o di sfiducia. E il nome sullo sfondo è sempre quello di Paolo Gentiloni, ormai 'disoccupato' ma pienamente in campo.