Elezioni, Letta rifà l'Ulivo per le Politiche. Il modello è Alessandria

Campo largo e network di civiche attorno a Di Maio e Sala. Il piano del Pd dopo i ballottaggi

Di Alberto Maggi
Enrico Letta
Politica
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Di Maio attacca il M5S anche dopo i ballottaggi


Non solo Verona e la vittoria di Damiano Tommasi. Anzi, il vero modello di Enrico Letta, in vista delle elezioni politiche dopo il secondo turno delle Comunali, è Alessandria. Nella città piemontese ha vinto il campo larghissimo: Angelo Giorgio Abonante è diventato sindaco con il 54,41% dei voti, battendo Gianfranco Cuttica di Revigliasco (nella città del popolare e in ascesa capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari), sostenuto dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e dal centro di Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Alessandria è esattamente ciò che ha in testa Letta per vincere le Politiche del 2023. Una sorta di nuovo Ulivo che recuperi lo schema di gioco di Romano Prodi. Il Pd, stabilmente oltre il 20%, deve essere il perno di un'ampia coalizione che va oltre le sigle dei partiti e che metta insieme il variegato mondo delle civiche che in questa tornata elettorale è stato in molti casi determinante e vincente. Quasi dappertutto i Dem hanno stretto alleanze con liste civiche, della cosiddetta società civile: è successo a Parma, a Piacenza, a Catanzaro e ovviamente a Verona, solo per fare qualche esempio.

L'obiettivo del Nazareno non è soltanto quello di tenere insieme Conte, Di Maio, Calenda e Renzi ma di costruire un contenitore ulivista - magari attorno al ministro degli Esteri insieme al sindaco di Milano Beppe Sala - che riesca a dar vita a un network nazionale del civismo. Una sorta di lista civica nazionale, nella quale potrebbero rientrare anche i renziani, che si allei con Pd e 5 Stelle. Molto interessante per il Pd anche il caso di Carrara dove è stata eletta sindaco Serena Arrighi con 57,79% battendo Simone Caffaz che al secondo turno ha avuto il sostegno con tanto di apparentamento ufficiale di Cosimo Ferri, ex sottosegretario alla Giustizia ed esponente di Italia Viva.

Segno, spiegano al Nazareno, che gli elettori centristi - a parte il caso particolare di Genova dove a vincere è stato Marco Bucci e non la coalizione, se costretti a scegliere vanno verso il Pd e non a destra, malgrado le decisioni dei vertici del partito. "Vince la strategia del campo largo", ha detto a caldo la notte scorsa Letta commentando soprattutto il risultato di Verona. Ma la chiave di lettura di questi ballottaggi va oltre il campo largo e, sul modello di Alessandria, punta a costruire un nuovo Ulivo 2023 nel quale Di Maio potrebbe giocare un ruolo determinante.

E proprio il ministro degli Esteri questa mattina si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: “Anche questi ballottaggi hanno dimostrato che, tra quelli di maggioranza, reggono pochi partiti, cioè quei partiti che stanno continuando a sostenere con convinzione questo governo. Crolla, o in molti casi sparisce, chi invece non fa altro che creare fibrillazioni all’azione del governo. Un segnale chiaro da parte dei cittadini, e lo hanno ribadito sia al primo e che al secondo turno di queste amministrative. Siamo in una fase storica dove le ambiguità, i populismi e i sovranismi devono lasciare spazio alla politica della concretezza. Ai cittadini non bisogna offrire show mediatici, ma soluzioni serie".