Pd non stravince, Lega non crolla. Il confronto rispetto a 5 anni fa

Nessuna debacle per il partito di Salvini

Politica
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di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

 

La vulgata del mainstream è che Salvini ha perso di brutto le elezioni. Guardando i dati però non è vero. La Lega ha subito una battuta di arresto, questo è evidente, ma rispetto alle amministrative di cinque anni la sconfitta non è pesante.

Nei sei Comuni capoluogo di Regione dove si è votato, la Lega è il primo partito del centrodestra a Milano, mentre Fratelli d’Italia sale sul podio a Roma, Trieste, Bologna e Torino; Forza Italia è prima a Napoli e alle regionali in Calabria.

Il boom lo fa Fratelli d’Italia, che rispetto alle comunali del 2016 decuplica i voti a Torino e Bologna (rispettivamente +10,1% e +10,2%), li quadruplica a Milano (+7,5%) e li triplica a Napoli (+3,1%). La Lega tiene però botta alle regionali in Calabria (8,33%), perdendo il 3,92% rispetto alle regionali 2020. A Milano il partito di Salvini tiene rispetto alle amministrative 2016, passando dall’11,77% al 10,74%, un punto in meno, ma comunque sopra a Fratelli d’Italia (9,76%) e Forza Italia (7,08%). A Torino la Lega partiva dal 5,78% delle amministrative 2016, mentre lunedì ha ottenuto il 9,8%, poco sotto a  Fratelli d’Italia.  A Bologna il partito di Salvini nel 2016 ottenne il 10,25%, mentre adesso intorno all’8%, circa tre punti in meno. A Trieste il Carroccio ottiene il 10,27%, quasi un punto in più rispetto a cinque anni fa (9,79%), mentre a Napoli non è possibile alcuna valutazione in quanto la lista leghista non è stata ammessa.

In queste ore i commentatori di tv e giornali parlano di una cocente sconfitta di Salvini, mettendo a confronto i dati di elezioni politiche ed europee con quelli delle amministrative. Non funziona così, le amministrative vanno paragonate con le amministrative precedenti, non con altri tipi di elezioni che seguono dinamiche diverse. Rispetto a cinque anni fa il partito di Salvini ha perso in qualche Città, guadagnando in altre, ma senza alcuna debacle.

Queste elezioni amministrative, limitatamente al primo turno, hanno un vincitore, il Pd, e uno sconfitto, il M5S. Dopo l’accordo di governo del settembre 2019, il M5S è finito nell’abbraccio mortale di un’alleanza politica dove si è fatto divorare dai Dem. Il Pd cresce, ma non troppo a dire il vero, rispetto alle amministrative del 2016: a parte a Milano, dove ottiene un + 4%, altrove l’incremento dei voti è molto contenuto: + 1,05% a Bologna, + 0,58% a Napoli, mentre perde voti a Roma e Torino, rispettivamente un meno 0,89% e un meno 1,28%. Insomma, a leggere i dati dei voti di lista (che sono diversi da quelli dei singoli candidati sindaci e coalizioni), comparando le amministrative del 2021 con quelle del 2016, la Lega non perde e il Pd non stravince (tranne a Milano, dove l’incremento Dem è netto). Chi collassa è il M5s, perde oltre 20 punti a Torino, quasi 24 punti a Roma, quasi 10 a Milano, tredici a Bologna, guadagnando solo un punto a Napoli. Da partito guida è diventato una costola del Pd.  Questa è la realtà.