Renzi torna nel Pd. Il M5S si spacca. Conte "aggressivo" ma non molla Schlein. Il 2025 ridisegnerà il Centrosinistra
Retroscena dopo il ko in Liguria e in attesa dell'Umbria
Ma se in Emilia Romagna vince il Centrodestra Schlein si dimette subito da segretaria del Pd e cambia tutto
La sconfitta alle elezioni regionali in Liguria continua a far discutere nel Centrosinistra. Andrea Orlando, candidato battuto da Marco Bucci, dà la colpa alla coalizione e alle alleanze e quindi, indirettamente, alla segretaria del Pd Elly Schlein. E probabilmente la stessa cosa accadrà il 18 novembre quando in Umbria - sondaggi alla mano - vincerà il Centrodestra con la riconferma di Donatella Tesei, leghista.
Ma intanto è difficile mettere in discussione la leader Dem perché, come voti di lista, il Pd continua a crescere. In Liguria è nettamente il primo partito migliorando il dato delle Politiche 2022 e la stessa cosa potrebbe accadere in Umbria. Ma da solo il Pd non può certo competere con il Centrodestra meloniano. E così lo scenario che in ambienti Dem e non solo dipingono per il 2025 è rivoluzionario.
Il Movimento 5 Stelle andrà incontro a una scissione, inevitabile, con i duri e puri che insieme ad Alessandro Di Battista e a Virginia Raggi potrebbero fondare un nuovo movimento, sostenuto da Beppe Grillo, o convergere in Sud chiama Nord di Cateno De Luca e Laura Castelli. Bisognerà vedere a chi resterà il simbolo del M5S e la battaglia legale tra il fondatore e Giuseppe Conte sarà un duello lungo.
L'ex premier, comunque, dovrebbe tenere gran parte dei parlamentari e soprattutto non dovrebbe perdere il sostegno de Il Fatto Quotidiano. Conte non mollerà definitivamente Schlein, pena l'irrilevanza, e lascerà aperta la porta del dialogo in vista di un'alleanza per le elezioni politiche.
Ma sarà molto "aggressivo" nei confronti del Pd e cioè darà del filo da torcere attaccando da sinistra i Dem troppo teneri nel difendere la causa della Palestina, troppo filo-americani sull'Ucraina (a meno che non vinca Donald Trump le Presidenziali Usa e la guerra finisca in poche settimane con lo stop degli aiuti americani a Kiev) e, in economia, la battaglia molto di sinistra sarà soprattutto sulla patrimoniale.
Tutti temi che certo creeranno parecchie tensioni nel Pd facendo innervosire l'ala moderata, liberale e cattolica. Ma come insegna la Francia e come dice sempre Massimo Cacciari per battere la destra servono le "ammucchiate" e a fare da collante tra Schlein e Conte ci sarà Alleanza Verdi Sinistra di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli che ha ottenuto un buon risultato in Liguria e che nei sondaggi vale sempre intorno al 6-7%.
E il centro? Carlo Calenda non ci starà mai ad allearsi con Conte e nemmeno con AVS soprattutto alle Politiche e il modello di Azione è quello della maggioranza Ursula e quindi quello di Mario Draghi. Resta il nodo Matteo Renzi, che ha fatto perdere (secondo alcuni) il Centrosinistra in Liguria.
Conte non accetterà mai un'alleanza con Italia Viva ma l'escamotage è già pronta: Renzi potrebbe rientrare insieme ad alcuni dei suoi come Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova nel Partito Democratico, dove lo attende la minoranza di Lorenzo Guerini. A quel punto Conte non potrà certo chiedere l'espulsione di Renzi e non ci sarà più la difficoltà di Schlein di scegliere il M5S o Italia Viva.
Fantapolitica? Per niente. In molti assicurano che sia lo scenario più probabile, salvo una sconfitta clamorosa del Centrosinistra anche in Emilia Romagna che porterebbe alle immediate dimissioni della segretaria del Pd con nuovo congresso e nuove primarie (e con Paolo Gentiloni come traghettatore e candidato contro Orlando).
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