Pd, Schlein organizza un sit-in durante Sanremo: "Basta, la Rai va riformata"

Mobilitazione il 7 febbraio in Viale Mazzini. La segretaria Pd sente Conte e gli altri leader delle opposizioni

di redazione politica
Politica

Pd, Schlein sulla Rai meloniana: "Una continua televendita alla Wanna Marchi"

Elly Schlein va all'attacco del governo Meloni e organizza un sit-in destinato a creare polemiche: "Bisogna riformare la Rai, bisogna agire subito". La data scelta non è casuale, il prossimo 7 febbraio: il giorno della prima serata del Festival di Sanremo. La segretaria del Pd ha sentito Giuseppe Conte e gli altri leader d’opposizione. La mobilitazione a difesa della libertà d’informazione lanciata dal Pd dovrà essere ampia e partecipata, aperta ad associazioni e società civile. Per i dem - si legge su Repubblica - non è più solo il momento della protesta, bensì anche quello della proposta. Seguendo il "metodo salario minimo", la segretaria dem ha convocato un tavolo delle forze di opposizione per scrivere le regole di una nuova governance della Rai. Progetto tante volte discusso e altrettante volte abbandonato. Tuttavia "il segno è stato oltrepassato": ha detto Schlein, denunciando la propaganda della destra che si va facendo più martellante in vista delle europee.

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Una sorta - prosegue Repubblica - di "televendita alla Wanna Marchi", una specie di "campagna d’Ungheria sull’informazione dagli eredi dell’editto bulgaro di berlusconiana memoria", che non conosce soste. Al Nazareno, la sede dem, si archiviano gli svarioni meloniani, dall’offensiva contro Repubblica ai titoli di propaganda sulle reti del servizio pubblico diventati pane quotidiano. Sulla pagina Facebook del Pd ieri c’è l’atto d’accusa: "Il servizio pubblico non può più essere pubblicità ingannevole. Serve una riforma e noi ci stiamo lavorando, chiediamo a tutte le opposizioni di collaborare. Le proposte di governance sono state tante nel corso degli anni. Il dem Andrea Orlando ricorda la sua: una fondazione indipendente alla testa della Rai. "Facciamolo. E via la commissione di Vigilanza. Noi ci siamo", twitta Carlo Calenda. Il M5S con Vittoria Baldino rivendica la primogenitura di una riforma Rai e spiega: "Trovo positivo che tra opposizioni si converga su posizioni prima inconciliabili e su temi cruciali come salario minimo e Rai".

Rai: Conte a Pd, non saremo a sit-in. Serve seria riforma 

"No, caro Pd, il 7 febbraio noi non ci saremo. Se davvero si vuole lavorare con noi per costruire una seria alternativa di governo, di cui l'Italia ha dannatamente bisogno, dobbiamo mettere da parte l'ipocrisia su quelle che sono battaglie sicuramente giuste, come quelle su Rai e liberta' di informazione". Lo scrive sui social network il presidente del M5s, Giuseppe Conte. "Abbiamo partecipato ai sit-in per la tutela del giornalismo d'inchiesta, a fianco di Report. Saremo sempre a fianco di chi nel nostro Paese difende la liberta' di stampa. Ma non ci sembra risolutivo ne' credibile un sit-in lanciato da un Pd indignato, che chiama a raccolta le altre forze politiche e finge di non sapere quello che tutti sanno da anni, e cioe' che la governance Rai e' assoggettata al controllo del Governo oltreche' della maggioranza di turno grazie alla riforma imposta dal Pd renziano nel 2015". aggiunge Conte. "Ai partiti non serve un sit-in, basta impegnarsi seriamente nelle commissioni parlamentari per una riforma". 

Rai: Conte, no allarmi per coprire record confezionati dal Pd 

"Lanciare allarmi democratici a giorni alterni e prendere di mira il singolo servizio giornalistico non puo' essere la soluzione". Lo scrive sui social il presidente M5s, Giuseppe Conte. "Perche' serve solo ad alimentare la reazione di chi oggi puo' facilmente opporre che - per quanto siano poco commendevoli servizi adulatori dei politici oggi al potere - non sara' facile eguagliare il record dei servizi accortamente confezionati negli anni per soffiare il vento del consenso a favore del Pd. Siamo seri! L'amichettismo di destra vale quanto l'amichettismo di sinistra. I cittadini non sono sciocchi", aggiunge Conte.

"L'allarme democratico lanciato dal Pd per la nomina da parte di FdI del nuovo direttore del Teatro di Roma e' appena rientrato: la figura e' stata sdoppiata e Pd e FdI avranno, ciascuno, il proprio direttore di riferimento", prosegue Conte. "Questo non vuol dire che io non sia preoccupato: il duo Meloni-Fazzolari non sta dimostrando verso il mondo dell'informazione un'adeguata cultura democratica. Agiscono maldestramente, in maniera ruvida e arrogante, per esercitare influenza politica su quante piu' testate giornalistiche possibili e, quando non ci riescono, utilizzano armi non convenzionali persino contro noti siti di informazione. Chi davvero vuole cambiare le cose metta da parte l'ipocrisia e lavori ai tavoli istituzionali, dapprima agli Stati Generali e poi nelle commissioni parlamentari", ribadisce il leader M5s.

"Dimostri li' la voglia di cambiare. Questo vale per la Rai e per gli altri temi che si trascinano da anni e non vanno avanti perche' ci mancano i numeri: legge sul conflitto di interessi, regolamentazione delle lobby, riforma della legge elettorale in senso proporzionale con reintroduzione delle preferenze, e cosi' via. Proviamo a cambiare le cose, per davvero. Solo cosi' si batte Giorgia Meloni", conclude. 

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