Europee: Schlein c'è, ma non capolista. Annunziata verso la candidatura

Pd, "grane" Bonaccini e Benifei per la segretaria. E la sua strategia non piace a molti big del partito

Di Alberto Maggi
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Elly Schlein
Politica

Il sogno di Schlein? Spedire in Europa i 'nemici' Bonaccini, Zingaretti e Decaro. Anche per fronteggiare e arginare il ritorno di Gentiloni...

 

La notizia è ancora riservatissima e al momento circola nei corridoi del Nazareno. Ma è praticamente certa. Elly Schlein, per la prima volta in Italia, si candiderà alle elezioni europee dell'8-9 giugno ma non come capolista del Partito Democratico, come invece tutti fino ad oggi hanno ipotizzato. Il motivo? Non danneggiare le donne Dem che realmente andranno al Parlamento europeo, se elette, che la segretaria vuole piazzare come capolista in tutte le cinque circoscrizioni elettorali.

Una scelta che lascia molto perplessi i massimi dirigenti del Pd ma che Schlein avrebbe già preso e che annuncerà a breve, probabilmente subito dopo Pasqua. Per quanto riguarda le candidature, al momento pare pronta la squadra di quella del Nord-Ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia e Liguria) dove capolista sarà Cecilia Strada, seguita dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, poi la stessa Schlein come terza in lista. Il problema, uno dei tanti non l'unico, è che il capo-delegazione al Parlamento Ue Brando Benifei, di La Spezia, sgomita per essere ai piani alti della lista nel Nord-Ovest e mal digerisce la quarta posizione.

Europee, Annunziata verso candidatura capolista Pd al Sud

Si rafforza l'ipotesi di Lucia Annunziata candidata capolista dal Pd come indipendente nella circoscrizione Sud alle elezioni Europee del 9-10 giugno. È quanto apprende l'Ansa da fonti informate. Contatti sarebbero ancora in corso in queste ore e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare l'ufficialità della candidatura a Strasburgo della giornalista, 73 anni di Sarno in provincia di Salerno, che è stata presidente della Rai dal marzo 2003 al maggio 2004.

L'altro gigantesco nodo è quello di Stefano Bonaccini, presidente del partito. Due le strade per il presidente della regione Emilia Romagna che con il no al terzo mandato per i Governatori (affossato anche da Schlein oltre che da Giorgia Meloni e Antonio Tajani) non potrà ricandidarsi nel 2025. O corre alle Europee nella circoscrizione Nord-Est (che comprende l'Emilia Romagna) ma non come capolista e con il rischio figuraccia di prendere meno voti, magari la metà, di Schlein. Oppure, ipotesi più probabile, fa candidare in Europa l'ex sindaco di Bologna Virginio Merola, attuale deputato molto popolare e che verrebbe eletto quasi sicuramente, per poi presentarsi alle suppletive nel capoluogo emiliano (collegio praticamente blindato) per andare a Montecitorio.

Il sogno di Schlein, spiegano nel Pd, sarebbe quello di spedire a Strasburgo i suoi rivali interni più pericolosi: oltre a Bonaccini, Nicola Zingaretti e il sindaco di Bari e presidente dell'Anci Antonio Decaro. La segretaria, anche se ovviamente verrà eletta pur non essendo capolista, resterà Roma e non andrà a fare l'europarlamentare, anche perché a livello interno deve gestire (e fronteggiare) il ritorno in Italia di Paolo Gentiloni che dal primo luglio non sar più commissario europeo e che ha già annunciato di voler tornare a Roma ma non per andare in pensione. A buon intenditor...