Pd. vince Schlein? Sarà scissione. Nuova Margherita con Prodi dietro?
Castagnetti lavora alla nuova Margherita, un partito di cattolici che guarda al Terzo Polo
Pd: nessuna scissione se vince Bonaccini. Ma con Schlein...
Pierluigi Castagnetti ha rotto gli indugi. In un'intervista passata quasi inosservata, l'ex dirigente della Margherita nostalgico della Dc, di fatto, non ha escluso la rinascita di un partito cattolico che si richiami alla vecchia Margherita, che si sciolse proprio per unirsi con i Ds nel Partito Democratico. Fonti Dem qualificate spiegano che al momento, tra gli iscritti, Stefano Bonaccini è nettamente in testa rispetto a Elly Schlein (Paola De Micheli sembra non avere alcuna chance) ma la vera sfida saranno le primarie di popolo di febbraio quando, come ha scritto Affaritaliani.it, anche Carlo Calenda e Matteo Renzi potrebbero giocare un ruolo.
La sfida popolare è più aperta e, dicono, imprevedibile. Se dovesse prevalere Bonaccini, probabilmente, non ci sarebbero scissioni. Come ha dimostrato e dimostra da presidente dell'Emilia Romagna è il fautore dell'unità (Schlein era la sua vice) e nonostante una minoranza interna di sinistra non ci dovrebbero essere rotture. Discorso completamente diverso nel caso a vincere le primarie fosse Schlein, con una piattaforma tipica di sinistra e che punta a costruire un'alleanza con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e con la bicicletta Sinistra Italia-Verdi. In quel caso, spiegano le fonti Dem, potrebbe nascere un partito cattolico, nuovo, che si rifà alla Margherita di Francesco Rutelli. Una parte, non tutta, di Base Riformista potrebbe abbandonare il Pd per seguire Castagnetti.
Sicuramente ci sarebbe l'ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci, che vede come fumo negli occhi un ritorno con i pentastellati e con Conte. Incerto il destino di Guerini, ex ministro della Difesa e presidente del Copasir, che potrebbe anche clamorosamente abbandonare il Pd. E, colpo di scena finale, l'operazione centrista di Castagnetti, cattolica, potrebbe avere l'avallo di Arturo Parisi, storico ministro ulivista, e addirittura, forse, di Romano Prodi. Dalla nascita della nuova Margherita all'accordo con il Terzo Polo Calenda-Renzi il passaggio sarebbe davvero breve. Staremo a vedere.