Pensioni riforma, novità importanti. Età e anni di contributi: i dettagli

Pensioni riforma, novità importanti. Si sta delineando la riforma delle pensioni

Politica
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Riforma pensioni, ultime notizie


La riforma pensioni rappresenta una patata bollente e nessun partito di governo vuole presentarsi con le mani sporche all’appuntamento elettorale.

Il rischio è che si impantani trascinandosi ancora per mesi. Entro fine marzo, però, dovrà essere inserito nel Documento di Economia e Finanza (Def) una bozza di riforma pensioni che poi sarà discussa con la legge di bilancio.

Una cosa, però, è certa. Le deroghe alle pensioni ordinarie finora esistenti scadono a fine anno e, in assenza di interventi legislativi, rischiano di non essere rinnovate. In sostanza Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 102.

Alla peggio, si legge su https://www.investireoggi.it, il governo si limiterà a prorogare di un altro anno tutto il pacchetto delle pensioni anticipate rinviando ogni decisione a chi verrà dopo le elezioni del 2023. E questo sembra lo scenario più preoccupante, ma anche probabile visto il periodo critico che stiamo attraversando.

Nell’incertezza dei tempi i sindacati rientrano in pressing sul governo. Chiedono che si discuta della possibilità di mandare tutti in pensione a partire dai 62 anni di età.

O con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

Il governo vorrebbe, invece, che si proseguisse sulla falsariga di quota 102, cioè tutti in pensione a 64 anni, ma con ricalcolo contributivo della pensione. Quindi, in sostanza, con una penalizzazione dell’assegno per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 previsti per la vecchiaia.

In definitiva, le parti restano ancora distanzi. Il mutato scenario economico derivante dalla crisi in Ucraina imporranno sicuramente di fare scelte diverse che tengano maggiormente conto della maggiori spese da sostenere per le pensioni.