Pnrr, stretta sulla Corte dei Conti. Fitto: "Nessun attacco, ma rispetto"

Proroga scudo erariale

di redazione politica
Pnrr, Meloni presiede la cabina di regia a Palazzo Chigi
Politica

Cabina di regia a Palazzo Chigi / La premier introduce la relazione semestrale che anticipa la riunione del governo sulle tappe di attuazione del Pnrr
 

Pnrr, stretta su controlli Corte Conte e proroga scudo erariale

Niente più controllo concomitante della Corte dei Conti sui progetti del Pnrr. Il governo ha presentato al decreto sulla P.A, all'esame delle Commissioni affari costituzionali e lavoro della Camera, l'annunciato emendamento. Nella proposta emendamentiva anche la proroga di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, del cosiddetto 'scudo erariale', ossia il non riconoscimento del danno erariale nei casi di colpa grave del funzionario. Per quanto riguarda i controlli della Corte dei Conti, l'emendamento esclude il Pnrr dal 'controllo concomitante' dei magistrati contabili che viene effettuato seguendo l'attuazione dei progetti, anche con funzione corettiva. 


Pnrr, Fitto:nessun attacco a Corte Conti ma rispetto da tutti - "Nessun attacco alla Corte dei Conti o scontro. Verso i magistrati contabili c'è il massimo rispetto da parte del governo. Ma allo stesso tempo il governo chiede a tutti gli interlocutori il massimo rispetto". Lo ha affermato il Ministro per gli affari europri, la coesione, il Sud e il Pnrr, Raffele Fitto, nella conferenza stampa al termine della cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Mentre alla Camera il governo presentava gli annunciati emendamenti che escludono dai Pnrr il controllo 'concomitante' della Corte dei Conti sul Pnrr e proroga di un anno, al 30 giugno 2024 lo 'scudo erariale' in caso di colpa grave, Fitto ha illustrato la ratio delle misure. "Il controllo concomitante - ha detto - è stato previsto da una legge del 2009, poi per anni la Corte non ha fatto nulla e solo a novembre 2021 è uscita una delibera che organizza il controllo concomitante istituendo uno specifico 'collegio'. Questa stessa delibera fa riferimento ad una legge precedente il Pnrr e nessun riferimento al decreto 77 sulla governance del Piano, che ha previsto i controlli della Corte dei Conti in interazione con la Corte dei Conti europea.
 

 

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Pnrr, Meloni: "Il nostro obiettivo è chiaro: compiere scelte strategiche, chiare ed efficaci" 

La premier Giorgia Meloni nella presentazione della relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr, condivisa durante la cabina di regia a Palazzo Chigi, ha messo in chiaro quelle che sono le prossime tappe del piano. 

"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’opportunità straordinaria per l’Italia. Il Piano italiano è il più grande d’Europa con i suoi 191,5 miliardi di euro e 527 obiettivi da raggiungere, molti dei quali estremamente ambiziosi e utili ad ammodernare la Nazione e rilanciarne il tessuto sociale ed economico, sia sul versante interno sia su quello internazionale. È uno strumento prezioso, che questo Governo considera strategico e che intende utilizzare pienamente per portare avanti riforme strutturali, migliorare la competitività del Sistema-Italia e accelerare i processi di innovazione", spiega in principio Meloni. 



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"Il Pnrr è il primo strumento comune con il quale l’Unione europea ha deciso di intervenire all’indomani della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia. Il Piano è nato in un periodo storico diverso da quello attuale. La guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, e gli shock energetici, economici e sociali che ne sono seguiti, hanno fatto emergere nuove priorità di cui è necessario tener conto e la conseguente necessità di aggiornare il Piano".

"Per questo, continua Meloni, fin dal suo insediamento, il governo ha lavorato di concerto con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni responsabili per verificare il rispetto dei termini previsti ed effettuare una ricognizione puntuale e dettagliata dello stato di attuazione del Piano".

"Una fase di ricognizione fondamentale perché propedeutica al passo successivo: l’intensificazione del confronto, come stabilito con l’Unione europea, per formalizzare le proposte di modifica al Piano entro la scadenza prevista del 31 agosto 2023, con la contestuale integrazione del capitolo REPowerEU. Si tratta di un lavoro estremamente delicato che il Governo sta portando avanti con la massima attenzione e con grande responsabilità", rimarca la presidente del Consiglio.

"Il nostro obiettivo, va avanti Meloni, è chiaro: ottimizzare al meglio l'occasione che arriva dal PNRR, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra".

"In questo quadro, si inserisce la scelta di individuare un’unica Autorità politica responsabile per l’attuazione del Pnrr e delle Politiche di Coesione. Una decisione la cui bontà è stata confermata dalla recente raccomandazione della Commissione UE per l’Italia nell’ambito del semestre europeo e che nasce dall’esigenza di assicurare una maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, sia per garantire che le risorse vengano effettivamente spese sia per privilegiare misure di qualità e in grado di avere effetti sul Pil. In quest’ottica rientra anche la decisione del Consiglio europeo straordinario del 24 febbraio scorso, che ha accolto e fatto propria la proposta dell’Italia di assicurare una maggiore flessibilità e integrazione sui programmi esistenti e sull’uso delle risorse europee già programmate".

"Il governo continuerà a lavorare, d’intesa con la Commissione europea, non solo per conseguire i prossimi obiettivi semestrali ma per dare piena attuazione a tutto il Piano, che è e continuerà ad essere uno strumento cruciale per la crescita, l’innovazione e lo sviluppo dell’Italia", conclude il premier nella presentazione alla relazione semestrale.

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