Polemiche con il ministro Schillaci, Palù lascia la presidenza dell'Aifa
La decisione del medico e microbiologo: "Vi comunico che la mancata sintonia col ministro e l'assenza di risposte dal governo mi costringono alle dimissioni"
Palù in polemica con il ministro Schillaci lascia la presidenza dell'Aifa
Giorgio Palù si è dimesso dalla presidenza dell'Agenzia Italiana del farmaco per un contrasto col ministro Schillaci.
La decisione: "Recrimino la totale assenza di ascolto"
"Dopo un'attenta meditazione, vi comunico che la mancata sintonia col ministro e l'assenza di risposte dal governo mi costringono a dare le dimissioni da presidente di Aifa".
Palù lo ha scritto nella lettera rivolta al consiglio di amministrazione dell'Agenzia del farmaco definendo "offensivo e umiliante" l'incarico di un anno. "Recrimino la totale assenza di ascolto da parte del ministro nelle scelte operate per Aifa", scrive Palù.
Il rammarico di Caruso
Le dimissioni del virologo Giorgio Palù dalla presidenza dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa rappresentano "una grande perdita" per l'ente regolatorio nazionale, per il quale Palù sarebbe stato "la guida giusta, al momento giusto". Esprime tutto il suo "rammarico" Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), contattato dall'Adnkronos Salute.
Il numero uno dei virologi italiani non entra nel merito delle motivazioni che hanno spinto il collega a prendere questa decisione, spiegata in un messaggio rivolto ai consiglieri del Cda e ai direttori dell'agenzia, oggi in occasione di una riunione informale.
Ragioni che ovviamente "rispetto", premette Caruso. "Posso solo rammaricarmi - ribadisce - per la perdita di una figura come Palù, che al vertice dell'Aifa ci avrebbe dato anche la certezza di un'attenzione alle sfide da affrontare nel settore dell'infettivologia, che come Società italiana di virologia ci stanno particolarmente a cuore".
A cominciare dall'emergenza dei 'superbatteri' resistenti agli antibiotici: "Una pandemia strisciante già in atto", la definiva Caruso in una lettera con la quale, solo 10 giorni fa, la Siv-Isv plaudeva alla conferma di Palù nel ruolo di presidente Aifa.
I virologi: "Il professor Palù ha saputo guidare l'Aifa nei momenti più critici"
"Il professor Palù - scrivevano i virologi - ha saputo guidare l'Aifa nei momenti più critici di emergenza pandemica e siamo certi che saprà dare a questa agenzia un forte impulso innovativo, non solo per l'esperienza maturata negli anni passati alla guida della stessa, ma per il fatto che la riforma dell'Aifa, finalmente giunta a compimento, gli attribuisce un maggior potere ed al contempo maggiori responsabilità".
Un nuovo assetto che, confidavano gli esperti, avrebbe permesso all'ente regolatorio di superare alcune criticità emerse nell'"organizzazione operativa dell'Aifa nei momenti di pandemia", che la Siv-Isv aveva a suo tempo messo nero su bianco "in una lettera ufficiale all'allora presidente del Consiglio onorevole Mario Draghi, purtroppo rimasta senza risposta".
Nelle fasi più dure vissute dall'Italia travolta dallo tsunami coronavirus, Caruso e colleghi erano rimasti colpiti da "alcune decisioni dell'Aifa spesso contraddittorie, comunicate tra l'altro in modo altrettanto poco chiaro e rassicurante alla popolazione, allora non riconducibili alla figura del presidente dell'agenzia".
Inoltre, "si aveva l'impressione che l'attività dell'Aifa, d'importanza centrale per il buon funzionamento del nostro sistema sanitario nazionale, fosse appesantita da una burocratizzazione notevole, che la portava a essere poco tempestiva e non sufficientemente orientata alla scienza ed all'innovazione". Con Palù al timone, erano convinti i virologi italiani, la nuova Aifa sarebbe invece riuscita nel "rilancio di un'agenzia d'importanza centrale per il buon funzionamento del nostro sistema sanitario nazionale".
La Siv-Isv guardava a Palù, che fra l'altro in passato l'aveva presieduta, come a un professionista che "saprà portare avanti, con tenacia ed autorevolezza, alcuni progetti strategici per il nostro Paese, tra i quali lo sviluppo dell'industria del farmaco e del biotech, settori trainanti di molte nazioni evolute".
Infine, "da virologo di fama internazionale quale è stato in ambito accademico", l'auspicio era che Palù potesse dedicare "un'attenzione particolare all'approvazione di progetti di ricerca, anche di base, all'interno di tematiche volte a conoscere e risolvere i problemi della resistenza dei virus ai farmaci antivirali ed ancor più quella dei batteri agli antibiotici", da considerarsi appunto come una "vera e propria pandemia strisciante in atto".
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