Pontida, raduno cancellato: la Lega teme la base anti-Draghi
La Lega cancella la tradizionale festa a Pontida per evitare malumori e divisioni, salta anche Atreju: resistono solo le Feste dell’Unità
Da oltre un anno a questa parte feste ed eventi pubblici hanno subito un brusco arresto, e le celebrazioni dei partiti non fanno eccezione. Quest’anno resiste solo la Festa dell’Unità: non si terrà Atreju, non si terrà il tradizionale ritrovo a Pontida della Lega. Colpa solo del virus? Non proprio.
A riportarlo è Il Messaggero, che in base a fonti interne al partito leghista sostiene che “la base è la base e nelle feste già celebrate, per esempio quella di Cervia, i toni di lotta, i proclami identitari, sono stati apprezzati dalla base più di quelli misurati, governativi, giorgettiani, draghisti”.
Insomma, il popolo è difficile da controllare e quindi meglio evitare tentazioni. “Una cosa è Salvini che attacca la Lamorgese, e un'altra è un'intera folla che grida di nuovo Nord, Nord, Nord e solo Nord o che mostra tutte le divisioni di un mondo leghista che in questa fase è un po' spaesato tra voglia di lotta e costrizione di governo”, specifica il quotidiano.
“Il problema è che siamo divisi”, riportano diversi parlamentari a Mario Ajello del Messaggero. “C'è un nordismo di ritorno, una rinnovata voglia di quell'autonomismo finito ingiustamente in soffitta, che potrebbero rovinare la festa”.
Resistono le feste dell'Unità perché tradizionalmente servono anche a preparare nuove leadership, e infatti non è un caso che il più presente ai raduni in tutta Italia sarà Stefano Bonaccini.
Sempre a destra, invece, anche Fratelli d’Italia rinuncia ad Atreju “perché siamo impegnati tutti nella campagna elettorale in tutti i territori dove si vota”, spiega Giorgia Meloni, rinunciando così a una vetrina elettorale e mediatica enorme. Segno, secondo alcune fonti interne a FdI, che Giorgia non vuole candidarsi (anche se non ha ancora ufficialmente sciolto la riserva) capolista nel voto di Roma.