"Premierato? Ridimensiona i poteri ampi del Colle”, bufera su La Russa

"Si può dire che c'è una costituzione materiale ormai che attribuisce al Presidente della Repubblica poteri più ampi di quelli che la Costituzione prevedeva"

di Redazione
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Il presidente del Senato Ignazio La Russa e la moglie Laura De Cicco
Politica

Scontro opposizioni-La Russa sui poteri del Capo dello Stato

I saluti ai giornalisti della stampa parlamentare sono l'occasione per il presidente del Senato per affrontare il tema della riforma del premierato, e le sue dichiarazioni sui poteri attribuiti dalla Costituzione al Presidente della Repubblica offrono alle opposizioni l'innesco per un'aspra polemica con la seconda carica dello Stato. La strada scelta dal governo, premette Ignazio La Russa, "e' quella meno invasiva possibile. Meno di questo - avverte - c'e' solo lo status quo, niente elezione diretta" prevista dal programma del centrodestra.

Per La Russa le contrarietà al premierato sono legittime, ma non omette una critica nei confronti di chi ha espresso il proprio dissenso. "Chi non e' d'accordo", sostiene, "evidentemente preferisce che tutto rimanga come e'". La riforma, afferma ancora, "non tocca minimamente" i poteri del Presidente della Repubblica. "Si puo' dire: c'e' una costituzione materiale ormai che attribuisce al Presidente della Repubblica poteri piu' ampi di quelli che la Costituzione in origine prevedeva", spiega. "E un'elezione diretta del premier potrebbe ridimensionare l'utilizzo costante di questi ulteriori poteri. Non eliminarli, ridimensionarli", precisa.

Per la seconda carica dello Stato questo "sarebbe un atto di salute per la nostra Costituzione, non un atto di debolezza, perche' lascerebbe al Presidente quei compiti che i padri costituenti vollero in larga parte e che i Presidenti nel tempo hanno dovuto meritoriamente allargare per supplire a carenze della politica, tra le quali la necessità di difendersi dalla durata troppo breve dei governi. Un governo che dura cinque anni - continua - rende forse non cosi' necessario che il Presidente della Repubblica continui ad utilizzare correttamente, lo puo' fare, poteri non strettamente previsti dalla Costituzione". Parole che, come detto, suscitano la dura critica delle opposizioni.

 Per il Partito democratico "La Russa conferma che il vero obiettivo della riforma costituzionale voluta dal governo Meloni e dalla destra e' depotenziare il ruolo del Capo dello Stato", dice Francesco Boccia. Anche per Luana Zanella, presidente di Avs, dal presidente del Senato oggi e' arrivato "un inaudito attacco al Capo dello Stato" che "mira a ridimensionare le prerogative della Presidenza della Repubblica in quanto garante di un equilibrio tra i poteri", mentre Daniela Rufino di Azione usa l'arma dell'ironia per attaccare il presidente del Senato: "Credo che gli dobbiamo tutti un po' di gratitudine" perche' "senza reticenze squarcia il velo di ipocrisia con cui la destra ha fino a oggi difeso La proposta di premierato". Alle critiche, La Russa replica a stretto giro confermando il pieno rispetto nei confronti di Sergio Mattarella.

"Colpa mia - afferma in una nota - che dimentico sempre che quando si parla di riforme bisogna stare attenti a chi non capisce per analfabetismo costituzionale o a chi fa finta di non capire per inveterata malafede. Oggi tutti i giornalisti presenti alla cerimonia dello Scaldino hanno capito bene, credo, le mie parole sul progetto di riforma costituzionale futura che non modifica i poteri del Presidente della Repubblica. Il totale rispetto verso il Presidente Mattarella - conclude - e' tanto ovvio quanto conclamato".