Presidenti regione, nuovo fronte. Calderoli: "Nessun limite di mandato"

Il ministro leghista ad Affaritaliani.it dopo lo stop di Fratelli d'Italia al terzo mandato per i Governatori

Di Alberto Maggi
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Politica

"Teoricamente sarebbe giusto che ciascuna regione decida per se stessa ed è davvero curioso che un limite venga posto dallo Stato"

 

"Ieri ha parlato il segretario Salvini ed è stato molto chiaro affermando che è d'accordo sul terzo mandato per i presidenti di Regione perché i cittadini hanno sempre ragione". Così, ad Affaritaliani.it, Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le autonomie dopo lo stop al terzo mandato da parte di Fratelli d'Italia e le parole del vicepremier leghista a Venezia di ieri ("Sono d'accordo su un terzo mandato per i presidenti di Regione, perché i cittadini hanno sempre ragione").

"Per quello che mi riguarda - afferma Calderoli - non vedo perché ci debbano essere limiti. Non ci sono limiti per i parlamentari, per i ministri e i presidenti del Consiglio. Non capisco proprio perché si debbano limitare le altre cariche elettive".

Forse perché nel 2015 il Veneto va al voto e se Luca Zaia non può ricandidarsi Fratelli d'Italia rivendica la guida della regione... "I retropensieri si possono trovare ovunque, dai Governatori ai sindaci delle grandi città fino a quelle dei piccoli comuni. Teoricamente sarebbe giusto che ciascuna regione decida per se stessa ed è davvero curioso che un limite venga posto dallo Stato. Trovo inopportuno tutto ciò che viene calato dall'alto".

"Ora - conclude Calderoli - come governo e maggioranza stiamo ragionando sul numero di mandati per i sindaci perché a giugno 2024 c'è un'importante tornata elettorale. La mia posizione è che non ci debbano essere limiti di mandato oppure, se ci sono limiti, devono valere per ogni livello di governo. E nel caso delle regioni dovrebbero essere gli enti stessi, semmai, a stabilire limiti senza norme dettate dallo Stato centrale".