Presidenzialismo? No, premierato. La destra cambia idea e converge su Renzi

Svolta di FdI: pronto l'addio al sogno del presidenzialismo, c'è il compromesso sul premierato. Serve però l'ok di Salvini e Tajani

di redazione politica
Giorgia Meloni
Politica

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Riforme, FdI pronta al compromesso: niente presidenzialismo, sì al premierato

Stop col presidenzialismo, avanti il premierato. E' svolta in Fratelli d'Italia: il nuovo disegno di legge potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento se ci sarà il consenso anche di Salvini e Tajani. Lo scrive oggi Repubblica, che spiega come "non è più “o presidenzialismo o morte”, su cui in campagna elettorale tanto aveva insistito Giorgia Meloni. Ma è in arrivo il compromesso: la proposta di elezione diretta del premier".

Nazario Pagano, presidente forzista della commissione Affari costituzionali della Camera, ammette a Repubblica che "si sono in qualche modo ridotte le pretese del centrodestra, ma con il premierato si viene incontro alla volontà di mantenere la figura del presidente della Repubblica come istituzione terza e con un ruolo di garanzia". Come spiega il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, "tra maggioranza e opposizione resta lo scontro sul premierato, con l’eccezione di Matteo Renzi che sul “premier sindaco d’Italia” ha presentato il primo di agosto la sua proposta di legge. Neppure l’ex partner Carlo Calenda però l’ha seguito" 

Ma è nella coalizione di governo il testo - preparato dalla ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati, e già quasi pronto - va innanzitutto condiviso, avverte Repubblica. La previsione è di presentare il disegno di legge sul premierato in Consiglio dei ministri, come già si fece con l’autonomia differenziata di Roberto Calderoli. "Deve perciò esserci l’accordo di Matteo Salvini e di Antonio Tajani", conclude Repubblica.

Riforme, FdI pronta al compromesso: niente presidenzialismo, sì al premierato

Stop col presidenzialismo, avanti il premierato. E' svolta in Fratelli d'Italia: il nuovo disegno di legge potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento se ci sarà il consenso anche di Salvini e Tajani. Lo scrive oggi Repubblica, che spiega come "non è più “o presidenzialismo o morte”, su cui in campagna elettorale tanto aveva insistito Giorgia Meloni. Ma è in arrivo il compromesso: la proposta di elezione diretta del premier".

Nazario Pagano, presidente forzista della commissione Affari costituzionali della Camera, ammette a Repubblica che "si sono in qualche modo ridotte le pretese del centrodestra, ma con il premierato si viene incontro alla volontà di mantenere la figura del presidente della Repubblica come istituzione terza e con un ruolo di garanzia". Come spiega il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, "tra maggioranza e opposizione resta lo scontro sul premierato, con l’eccezione di Matteo Renzi che sul “premier sindaco d’Italia” ha presentato il primo di agosto la sua proposta di legge. Neppure l’ex partner Carlo Calenda però l’ha seguito" 

Ma è nella coalizione di governo il testo - preparato dalla ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati, e già quasi pronto - va innanzitutto condiviso, avverte Repubblica. La previsione è di presentare il disegno di legge sul premierato in Consiglio dei ministri, come già si fece con l’autonomia differenziata di Roberto Calderoli. "Deve perciò esserci l’accordo di Matteo Salvini e di Antonio Tajani", conclude Repubblica.

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