Primarie Pd, caos a Napoli. Segretario chiuso in uno stanzino al freddo e buio

Sarracino si è ritrovato "quasi sequestrato". Il motivo? I nuovi iscritti non dovevano aver diritto al voto. Dopo il litigio il voto si è svolto in parrocchia

I candidati alla segreteria Pd, da sinistra: Bonaccini, De Micheli, Cuperlo e Schlein
Politica

Primarie Pd, il "sequestro" del segretario di Gragnano: urla e spintoni

La prima parte delle primarie del Pd si è ufficialmente conclusa, ora la sfida non sarà più a quattro. A contendersi la poltrona di segretario al posto di Letta ci saranno solo Bonaccini e Schlein, Cuperlo e De Micheli, rispettivamente terzo e quarto classificati, sono usciti di scena. Lo scontro diretto di domenica 26 sarà tra il governatore dell'Emilia Romagna e la sua ex vice. Ma durante le elezioni nelle varie sezioni, non tutto è andato liscio. Si sono infatti registrate - si legge sul Fatto Quotidiano - delle tensioni nel Napoletano con Marco Sarraccino, segretario provinciale uscente e parlamentare, che si è ritrovato "quasi sequestrato". Tutto è iniziato perché "un'ampia parte degli iscritti aveva contestato la certificazione dei nuovi tesserati" e il loro diritto a votare, "ma la commissione aveva detto che andava bene". Forza Italia: "Inaccettabile che si voti in un locale dato in uso alla chiesa".

Urla, spintoni, luce staccata e - prosegue il Fatto - il segretario provinciale del Pd di Napoli bloccato in una stanza. A Gragnano è stato un pomeriggio di caos, quello del 10 febbraio, durante le primarie del Partito Democratico. Con il numero uno uscente dei dem napoletani, il deputato Marco Sarracino che ne ha fatto le spese. Secondo quanto riferito da un testimone a Repubblica, nelle fasi più concitate del ‘confronto’, “alcuni si sono messi davanti alla porta. Volevano chiudere la stanza con Sarracino dentro”. Poi “viene staccata la corrente elettrica. Si spegne la stufa vicino a Sarracino”. Da qui il caos e lo spostamento in parrocchia.

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