Province, ora le rivogliono tutti i partiti. "Costano solo 223 milioni"
Quattro diversi segni di legge per riesumare gli enti con elezioni dirette di presidenti e consiglieri
Ritorno al futuro: i partiti rivogliono le province
I partiti riscoprono le province. Scrive Repubblica: "Prima pareva non volerle più nessuno, dipinte con una certa dose di cattiveria come inutili e costose, ora ci ripensano tutti. Riecco le province, con ben quattro diversi disegni di legge (a firma Fi, FdI, Lega, Pd, ma anche 5 Stelle e Iv stanno lavorando a dei disegni ad hoc per rimetterci mano) che nei fatti vogliono fare marcia indietro dopo quasi dieci anni: elezione diretta del presidente e dei consiglieri, più nuove funzioni da ripensare e riportare al vecchio ente intermedio depotenziato dalla riforma Delrio".
Come riporta sempre Repubblica, "nei giorni scorsi la sottosegretaria Wanda Ferro (FdI) ha spiegato che il ministero dell’Interno ha fatto i conti: tornare indietro, seppur con delle modifiche sulle competenze, costerebbe 223 milioni di euro. Neanche troppo, insomma". E dunque "passata la sbornia generale e semplificatrice del “meno poltrone” cavalcata dal M5S e poi accarezzata anche dal Pd a trazione renziana, si è capito che dopotutto tra comune e Regione serviva qualcosa in mezzo".