Qatar-gate, Fratoianni: "Sconcertante e indegno, senza se e senza ma"

"Riformare il rapporto lobby-politica"

Di Alberto Maggi
Nicola Fratoianni
Politica

Qatar-gate al Parlamento europeo (e non solo). Intervista di Affaritaliani.it a Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana

Il Qatar-gate ha colpito soprattutto i Socialisti europei. Un duro colpo per la sinistra. Lei, uomo di sinistra con la S maiuscola, che cosa ne pensa?
"Esce un quadro sconcertante e indegno. Se le accuse fossero confermate, sarebbe davvero indegno sia per chi ha compiuto certe azioni sia in generale".

Socialisti nella bufera...
"Non riguarda tutti i Socialisti, di cui comunque noi non facciamo parte, ma non è questo il punto, ma alcuni ex eurodeputati e, forse, alcuni attuali europarlamentari del gruppo socialista. Da parte nostra, per chi avesse operato in termini corruttivi il giudizio è nettissimo. Senza se e senza ma".

Quanto accaduto non rischia di rilanciare i populisti in Europa?
"Populismo è un termine che non amo, viene utilizzato spesso in maniera generale, indistinta. Quanto accaduto getta discredito sulla politica, sulle istituzioni, sulla democrazia".

Sull'Europa...
"Certamente non ne escono bene le istituzioni europee, prima fra tutte il Parlamento europeo".

Quindi?
"Come sempre in questi casi c'è una dimensione giudiziaria, e mi auguro che la magistratura vada rapidamente fino in fondo con il suo lavoro, e una dimensione politica. Anche a livello di istituzioni europee il rapporto tra le lobby (e i loro interessi) e la politica va riformato. Ma non scopriamo oggi il problema".

Lei ha conosciuto personalmente Antonio Panzeri?
"Forse l'ho incrociato in qualche iniziativa pubblica, ma non ho mai avuto occasione di parlargli".

Questa vicenda, e non solo, che cosa insegna alla sinistra?
"Sinistra è un termine troppo generico".

Ok, al Centrosinistra...
"Anche Centrosinistra per me è un termine generico. Comunque la sinistra deve occuparsi delle questioni che riguardano la vita delle persone in carne ed ossa. Lavoro, scuola, Sanità, e poi lotta ala crisi climatica e difesa dei diritti. Non sempre lo si è fatto con efficacia. Su questo dobbiamo avere una posizione e un comportamento chiari e coerenti. E la nostra azione quotidiana va in questa direzione".

Il Pd sta andando verso il congresso. Lei preferirebbe una vittoria di Elly Schlein o di Stefano Bonaccini?
"Il Pd è un altro partito e farà le sue scelte, che rispetteremo. E poi vedremo che fare. Penso che vada costruita un'alleanza larga sui temi del lavoro, della pace e della difesa dell'ambiente".

In questa alleanza dovrebbero esserci anche i 5 Stelle di Giuseppe Conte?
"Certamente sì".

Ma non il Terzo Polo Calenda-Renzi...
"Non credo proprio".

Ultima domanda: ci sono novità sul caso Soumahoro?
"Nessuna".

Resta quindi auto-sospeso dal gruppo parlamentare Verdi-Sinistra Italiana, giusto?
"Esatto".

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