Cacciari: "Berlusconi al Quirinale? Arrivano le corazzate internazionali"

Quirinale e non solo.../ Intervista di Affaritaliani.it all'ex sindaco di Venezia e filosofo Massimo Cacciari. "O Draghi o Mattarella bis, ma attenti a Casini"

Di Alberto Maggi
Massimo Cacciari Silvio Berlusconi
Politica
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Cacciari: "Critiche e attacchi per aver fatto la terza dose? Non me ne frega niente"


Sembra ormai che Silvio Berlusconi abbia capito che non ha i numeri per essere eletto Capo dello Stato, si ritirerà?
"La candidatura realistica di Berlusconi al Quirinale non è mai esistita, bisogna solo vedere se vorrà andare in Aula a farsi votare da qualcuno".

Ma Forza Italia ci credeva...
"Non è concepibile Berlusconi al Quirinale, si muoverebbero le corazzate internazionali. Non è pensabile al di là di ogni valutazione sulla persona. A questo punto bisogna solo capire se lascerà prima o se si farà votare da qualcuno nei primi giri".

Quindi per il Colle?
"Vedo alcune ipotesi razionali e altre che si equivalgono per la loro folle debolezza".

Ovvero?
"La prima ipotesi razionale è che Draghi vada al Quirinale e che a Palazzo Chigi vada una persona di sua fiducia in modo tale che si replichi quanto accaduto finora con Mattarella-Draghi. In Parlamento voterebbero tutti il nuovo premier per non andare a casa e sarebbe un semi-presidenzialismo ancora più esplicito di oggi".

Altra ipotesi razionale?
"Draghi resta a Chigi e Mattarella fa il bis, tutto come adesso. Sarebbe un'enorme figuraccia ma ormai la classe politica è abituata a figuracce".

Le ipotesi irrazionali?
"La prima è che Draghi diventi presidente della Repubblica senza un accordo sul nuovo governo, un pasticcio incredibile ed enorme. Nessuno saprebbe che fare e come uscirne".

E se Draghi resta a Chigi senza il Mattarella bis e senza accordo?
"Senza un'intesa tra Pd, M5S e qualche altro per un Presidente che caratterizzi politicamente l'attuale - penso ad Amato, Franceschini o Gentiloni - si aprirebbe una contrattazione con la destra dalla quale potrebbero uscire i nomi di Casellati, Pera o, più probabilmente, Casini. L'ex presidente della Camera è un vecchio democristiano e soprattutto è il candidato di Renzi, che ha i voti decisivi e anche questa volta potrebbe farcela a far eleggere il suo candidato come con Mattarella. Le prime due ipotesi sono quelle razionali, le altre dimostrano la decadenza del ceto politico e del Parlamento. Una decadenza che soltanto la stampa italiana non vede o finge di non vedere".

Parlando del vaccino, lei è stato attaccato anche pesantemente per aver fatto la terza dose. E' rimasto deluso?
"Neanche per sogno. Sono deluso e amareggiato quando vengo attaccato dopo che ho riconosciuto di aver sbagliato o se vengo attaccato da persone che stimo. Ma se vengo attaccato per motivi irrazionali non me ne frega niente".

Una posizione non facile da spiegare la sua...
"Purtroppo in Italia è difficile, per colpa della propaganda dei media che hanno fatto diventare i vaccini degli idoli, distinguere una posizione razionale attorno al tema delle vaccinazioni, che certamente hanno migliorato le condizioni della pandemia, da un'opposizione nei confronti di norme e leggi. La mia polemica non è mai stata nei confronti dei vaccini, ma nel clima che c'è nel Paese è davvero arduo far capire esattamente la propria posizione".