Quirinale, Calderoli: "Il colpo Berlusconi può uscire alla quarta votazione"

Intervista a Roberto Calderoli, senatore e mente leghista dei 'giochi' in Parlamento

Di Alberto Maggi
Roberto Calderoli Senatore
Politica
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"Elezioni nel 2022 possibili, non probabili"

 

"La Lega sarà compatta nel votare il candidato che ci verrà indicato da Matteo Salvini. Il segretario sta lavorando per costruire una candidatura al Quirinale, attendo che terminino i lavori di questo tavolo prima di esprimermi". Il senatore Roberto Calderoli, stratega leghista dei giochi parlamentari, risponde così alla domanda di Affaritaliani.it se la Lega sarà compatta sul nome di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica. "Chi parla di candidati prima del 10 gennaio è un pazzo, se si fa un nome lo si brucia. La calza della Befana porterà un nome e da lì ci muoveremo".

Il Centrodestra ha un altro nome oltre a quello di Berlusconi? "Se il Centrodestra decide di puntare su Berlusconi il colpo può uscire alla quarta votazione. Se sarà lui il candidato, tenteremo qualunque strada per arrivare all'elezione. Dopodiché verificheremo i numeri del quarto scrutinio e a quel punto spetterà ai segretari di partito decidere quale strada prendere. Ma può darsi che non ci sia la necessità di altre votazioni perché al quarto scrutinio potrebbe andare in porto l'elezione di Berlusconi", spiega l'ex ministro della Lega.

"Nelle prime tre votazioni ritengo che ci saranno candidati accademici o bandierine, non so ancora se si opterà per la strada della scheda bianca. Poi dal quarto scrutinio si farà sul serio. Ma molto dipende anche dal tavolo di lavoro che ha avviato Salvini, se ci fosse una condivisione ampia non si arriverebbe nemmeno alla quarta votazione. Diversamente, dal quarto scrutinio inizieranno i veri giochi. E' un risiko. Anzi, è un puzzle da costruire con le tessere da far incastrare".

Infine Calderoli sottolinea che "la possibilità di elezioni politiche nel 2022 c'è, poi che il voto sia probabile non credo". E se Draghi... Calderoli interrompe la domanda e afferma: "Se si parte da una variabile non si ha alcun esito. Bisogna partire da un dato certo, non da variabili. E sappiamo come sono le carte sul tavolo", conclude.