"Casini andrà al Quirinale, un'altra vittoria di Pirro di Renzi"

Quirinale, Massimo Cacciari: "Draghi ormai in campo, ma alla fine si farà da parte". Intervista

Di Alberto Maggi
Massimo Cacciari
Politica
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Quirinale, come escono Centrodestra e Centrosinistra? "Malissimo"

 

"La soluzione ideale sarebbe quella del bis di Mattarella con Draghi che resta a Palazzo Chigi. La soluzione più ragionevole, ma anche irrealizzabile visto che la situazione si è ormai incancrenita". E' l'analisi di Massimo Cacciari, intervistato da Affaritaliani.it, dopo che anche nella seconda votazione per eleggere il nuovo presidente della Repubblica a stravincere sono state le schede bianche.

Irrealizzabile perché? "Ormai si è quasi ufficialmente espressa la volontà del premier di trasferirsi al Quirinale per diventare presidente della Repubblica. E a questo punto anche le forze politiche che lo voterebbero per il Colle iniziano a mettersi di traverso. Presto Draghi si farà da parte nella partita del Capo dello Stato e andrà avanti con il suo governo con chiunque andrà al Quirinale. Ovviamente, purtroppo, avremo un Presidente di serie B o di serie C. E' impensabile che questi partiti siano in grado di eleggere un Giuliano Amato o una personalità di grande spicco", sottolinea il filosofo ex sindaco di Venezia.

Quindi? Come andrà a finire? "Probabilmente arriveremo all'ennesima vittoria di Pirro di Matteo Renzi, di Pirro perché poi alle elezioni politiche verrà massacrato, con l'elezione di Pierferdinando Casini, vero candidato fin dall'inizio del leader di Italia Viva".

Come escono dalla partita per il Quirinale il Centrosinistra e il Centrodestra? "Malissimo, stanno dimostrando di non essere minimamente coesi al loro interno. La destra perfino peggio della sinistra, ma era impossibile pensare che sarebbero usciti meglio di come sono entrati".

Si stava meglio all'epoca di Andreotti e Craxi? "Sono malattie diverse, ma pur sempre malattie. Questa di oggi, probabilmente, è terminale. Siamo vicini alla fine di ogni forma di democrazia, di rappresentatività e di partecipazione. D'altronde quando abbiamo forze politiche che non prendono atto che alle elezioni suppletive vota solo il 10% dei cittadini e non si mettono subito attorno a un tavolo vuol dire che il malato è davvero terminale. Il Signore li ha accecati (i partiti, ndr) per perderli", conclude Cacciari.

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