Quirinale, il Centrodestra litiga sui delegati regionali. Tensione alle stelle

Quirinale, delegati regionali: FdI ferma a 3, ma Lega e Forza Italia dicono no a Meloni

Di Alberto Maggi
Matteo Salvini Giorgia Meloni Silvio Berlusconi
Politica
Condividi su:

Quirinale, per riequilibrare FdI vuole tutti i 5 delegati che spettano all'opposizione dove il Centrodestra non governa


Cresce la tensione nel Centrodestra sulla partita del Quirinale. Ma questa volta la fibrillazione non riguarda il candidato o i candidati per la poltrona di Capo dello Stato ma l'imminente elezione da parte dei Consigli regionali dei delegati. Come prevede la Costituzione, alla votazione per eleggere il presidente della Repubblica partecipano anche 58 delegati regionali, tre per ogni regione tra la Valle d'Aosta che ha diritto a un solo grande elettore. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la regola che vale nel Centrodestra è quella che dove la coalizione è maggioranza andranno a Roma il presidente della giunta, ovvero il governatore, e il presidente del Consiglio regionale (il terzo spetta all'opposizione).

A parte il caso tutto particolare della Lombardia, dove la Lega ha sia il governatore, Attilio Fontana, sia il presidente del Consiglio, Alessandro Fermi, eletto nel 2018 nelle liste di Forza Italia ma poi passato con il Carroccio, il partito di Matteo Salvini, stando a queste regole interne, dovrebbe fare la parte del leone mandando a Montecitorio il 24 gennaio ben 13 delegati regionali, praticamente un quarto del totale. Ma la cosa ancora più sorprendente è che Forza Italia-Udc dovrebbero arrivare a quota 9, un'esagerazione visto che nei sondaggi gli azzurri valgono circa un terzo della Lega e soprattutto di Fratelli d'Italia. Appunto, FdI.

Per il momento il partito presieduto da Giorgia Meloni è fermo a quota 3 (governatori in Abruzzo e nelle Marche e presidente del Consiglio regionale in Umbria). Come Affaritaliani.it è in grado di anticipare, Fratelli d'Italia chiederà agli altri partiti della coalizione di avere tutti i 5 i delegati dove il Centrodestra è opposizione (Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia). Ma è altrettanto certo che Lega e Forza Italia diranno di no, proponendo lo schema 2-2-1 (rispettando gli attuali sondaggi nazionali, quindi agli azzurri un solo delegato).

Meloni non accetterà mai questa soluzione, ma nemmeno il compromesso 3-1-1. L'obiettivo di FdI è quello di arrivare a quota 8 delegati regionali, ovvero un gradino sotto Forza Italia-Udc. Fonti dei partiti di Centrodestra spiegano che "non sarà facile trovare un'intesa" e che ci si aspetta molta tensione nella coalizione. Infine c'è il caso tutto particolare del Trentino Alto Adige. Formalmente sono due province autonome, Trento e Bolzano, ma per eleggere i delegati per l'elezione del presidente della Repubblica i due Consigli regionali si riuniscono in seduta comune.

La Lega è in maggioranza con gli autonomisti di lingua tedesca in Alto Adige ed esprime il presidente in Trentino, quindi quasi certamente un delegato andrà al Carroccio e uno alla Svp. Il grande punto interrogativo è sul terzo delegato, che spetta all'opposizione. Chi la spunterà tra il Pd e Fratelli d'Italia? La Lega, che ha molti consigliere soprattutto a Trento, difenderà l'alleato di destra?