Draghi, discorso quirinalizio. Migranti "risorse" per cercare i voti del Pd

Draghi alla Camera, il dietro le quinte (in chiave Quirinale) delle comunicazioni del premier

Di Alberto Maggi
Mario Draghi 
Politica
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Ue, pandemia, immigrazione: discorso quirinalizio del presidente del Consiglio a Montecitorio

 

Un discorso giudicato da più parti quirinalizio quello pronunciato questa mattina dal premier Mario Draghi nel corso dell'informativa alla Camera in vista del Consiglio Europeo. Fonti della maggioranza, sia di Centrosinistra sia di Centrodestra, leggono le parole del presidente del Consiglio se non come una candidatura al ruolo di presidente della Repubblica quantomeno come una disponibilità a salire sul Colle più alto della Capitale dopo Sergio Mattarella.
 

Draghi ha cercato in ogni modo di tenere unita la maggioranza variegata e divisa su vari punti, confermando senza e senza ma la collocazione europea dell'Italia. Non a caso Enrico Letta ha subito commentato: "Un discorso europeista come piace a noi. Parole di respiro e alto profilo che ci rappresentano pienamente. E che disegnano, col nostro convinto sostegno, prospettive di ulteriore integrazione europea in settori cruciali quali la salute, la difesa, le migrazioni e i mercati bancari e finanziari".

Anche sulla pandemia il premier è stato molto preciso, ha sottolineato l'aumento dei casi in tutto il Vecchio Continente a causa della variante Omicron e l'importanza di continuare con la campagna di vaccinazioni, ma senza anticipare nuove possibili, probabili, restrizioni a gennaio, dopo le feste, per non deludere la Lega. Ma, come racconta Affaritaliani.it da giorni, i problemi per Draghi al Quirinale non arriverebbero certo dal Carroccio, quanto dal Pd e dal Movimento 5 Stelle.
 

E non è affatto un caso che sul tema delicatissimo dell'immigrazione il premier abbia deciso di essere più vicino al Centrosinistra che alla Lega di Matteo Salvini. A parte il solito (e inutile) appello all'Europa a fare di più per aiutare l'Italia, Draghi ha utilizzato la parola "risorse" per definire i migranti (facendo scattare gli applausi della parte sinistra dell'emiciclo), esattamente la terminologia che la sinistra (e anche i 5 Stelle) usano da anni e sulla quale il Carroccio ha costruito tutte le campagne del passato contro i governi del Pd.

A conferma di ciò arrivano le parole durissime di Fratelli d'Italia, che dall'opposizione ha vita facile ad attaccare sui migranti: "Gli sbarchi che lei ha citato, i 21mila del 2021, sono la fotografia del fallimento del ministro che siede al suo fianco", ha affermato il deputato di Fdi, Andrea Delmastro, dopo l'intervento di Draghi a Montecitorio, puntando il dito contro il ministro Lamorgese.

"Lei ha detto che sono una risorsa gli immigrati, probabilmente lo sono per la moglie del capo del dipartimento per l'immigrazione del Viminale che li sfruttava nella peggiore delle logiche della sinistra che chiama risorse ciò che sfrutta ogni giorno col sistema dell'accoglienza o con il caporalato".
 

E' evidente che il presidente del Consiglio ci pensa davvero al Quirinale e, sapendo che il voto della Lega è praticamente certo, ha fatto un intervento decisamente europeista per accontentare il resto della maggioranza (Forza Italia compresa qualora non ci fossero i numeri per Silvio Berlusconi) cercando di blandire in particolare i Dem e anche i 5 Stelle e LeU con i migranti "risorse".