Quirinale e sinistra, tra trame anti-Draghi e passato riemergono i “Dalemoni”

Con il ritorno in campo del Cav e di Massimo anti-Renzi...

Di Pietro Mancini
Politica
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Renzi, ma anche non pochi suoi antipatizzanti, nel PD sostengono che le  vittime del “Re sfasciatore”, molto spesso, vincono

 

Massimo D'Alema è stato tacitato dall’influente ministro Lorenzo Guerini, leader della corrente riformista del PD : nessuna preclusione alla ascesa di Mario Draghi al Colle.

Con “Baffino”-che ritiene di essere il più intelligente di tutti ed è tra i meno…..Amati-potrebbero tornare nel teatrino politico i “Dalemoni”, come il compianto Giampaolone Pansa definì i politici di sinistra, ma tutt’altro che ostili al Cav. D’Alema ricorderà quanto fosse squisita la crostata, preparata da donna Maddalena Letta, nella sua bella casa, sulla Camilluccia ! E che piacere gustarla, con Berlusconi e con Gianni Letta, che in queste settimane sta facendo di tutto per far comprendere a Silvio che il rischio di bruciarsi è altissimo, nella corsa al Quirinale.

Oggi il nemico di Veltroni si candida a leader degli anti-Draghi e denuncia i pericoli di “sospendere la democrazia e di affidarsi al potere della grande finanza internazionale”.

Evidentemente, gli inciuci e le "merchant bank", a Palazzo Chigi (ne parlò il prof.Guido Rossi, presidente CONSOB), sono, eticamente, commendevoli, solo se li fa “Baffino”con i suoi, allora fedelissimi, Lothar : Rondolino, Minniti, Velardi e Latorre.

Sono riprovevoli e odorano, direbbe de Bortoli, di massoneria, se li fa Renzi, insieme a Maria Elena Boschi, con interlocutori, “spregevoli, condannati, inquisiti e infami”, come l'ex Cavaliere e Denis Verdini.

Il primo capo del governo post-comunista-che, legittimamente, ha avversato Renzi, che lo rottamò, premiò e promosse, come prima Berlusconi e Craxi, solo i suoi fedelissimi-si comportò ugualmente, da Presidente del Consiglio dei ministri, assistito dai Lothar.

E il proprietario di Mediaset fu scelto anche dal successore di Occhetto alla guida del PDS come interlocutore privilegiato, all'epoca della commissione Bicamerale, presieduta da D'Alema, e del "patto della crostata", tra i 2 ex “nemici”.

Quanto alla previsione ("Il Matteo toscano è un episodio"), l'ex deputato di Gallipoli, 2 decenni prima, aveva sostenuto, "toppando"in pieno, che il berlusconismo sarebbe durato per un breve periodo e che l'allora Cavaliere avrebbe chiesto l'elemosina...Ma, qualche tempo dopo, da premier, si recò ad Arcore, fu ricevuto da Confalonieri ed elogiò l'azienda come una delle “realtà editoriali più  solide e importanti del bel Paese”.

È molto lungo l’elenco delle vittime dei complotti dalemiani : Occhetto, Prodi, Di Pietro, Marini, Cofferati. Ora toccherebbe a Draghi che, secondo Polito, contenderà a Mattarella la poltrona del Colle.

Renzi, ma anche non pochi suoi antipatizzanti, nel PD sostengono che le  vittime del “Re sfasciatore”, molto spesso, vincono. 

Non resta che condividere l’interrogativo, posto da Aldo Cazzullo, editorialista di rango del “Corriere della Sera”. Come sarebbero evoluti i rapporti tra “le personalità più simili, emerse sulla scena italiana, negli ultimi 30 anni, se Renzi, da premier, avesse indicato D’Alema, anziché la Mogherini, per la guida della politica estera europea ?”.