Quirinale, la fedelissima Rossi boccia Silvio. Calenda propone Gentiloni

Quirinale, Calenda: "Draghi resti a Palazzo Chigi anche dopo il 2023"

Politica
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«Lo vedo bene ovunque, passano gli anni ma il suo valore rimane intatto. La fattibilità però è cosa diversa e in questo momento storico l’unica persona di sintesi e di pacificazione nazionale è Mario Draghi». Parola di Mariarosaria Rossi, ex fedelissima di Silvio Berlusconi che boccia a sorpresa le ambizioni quirinalesche del suo ex totem. «Non credo che Berlusconi voglia davvero svolgere il ruolo di Capo dello Stato. Se avesse già deciso quantomeno di provarci, penso mi avrebbe chiesto il voto e, invece, non l’ha fatto», aggiunge Rossi in un'intervista a La Stampa. «Il centrodestra non esisteva prima e non esisterà dopo Berlusconi. Il leader di una coalizione non è chi prende un voto in più ma è chi ha capacità di visione e di aggregazione. Senza un leader che abbia queste caratteristiche ci potrà essere un centrodestra ma non sarà mai unito», aggiunge Rossi.

Quirinale, Calenda: "Draghi resti a Palazzo Chigi anche dopo il 2023"

Sempre a La Stampa e sempre sul Quirinale, ha parlato anche Carlo Calenda, secondo il quale la cosa migliore per l'Italia è che Mario Draghi resti a palazzo Chigi, anche dopo il 2023. Il leader di Azione spera di essere il «perno di un’alleanza europeista e pragmatica», che si contrapponga a sovranisti e populisti. Non chiude la porta a Giuseppe Conte, «ma non so se ce la fa a restare in sella», perché «i 5 stelle esploderanno e potremo lavorare con la parte buona, quella governista». Nell’intervista con il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, per la trasmissione “30 minuti al Massimo”, Calenda boccia la riedizione dell’Ulivo, che ha in mente Enrico Letta, «sarebbe un casino perenne» e lancia il nome di Paolo Gentiloni per il Quirinale.