Quirinale e patriottismo, quando i comunisti davano del fascista pure a Pansa

“Al Quirinale va eletto un patriota”, gli attacchi alla Meloni degli ex PCI che diedero dei “fascisti” persino a Moro e a Pansa

L'opinione di Pietro Mancini
Politica
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Quirinale e patriottismo, conunisti oggi come ieri: l'etichetta del fascista è sempre pronta anche quando non c'entra nulla

Per rispondere a Giorgia Meloni - che, nella riuscita convention di Atreju, ha chiesto l’elezione di un Presidente “patriota, che faccia gli interessi della nazione”- Enrico Letta ha “postato” sui social con il volto di Sandro Pertini, “patriota”, socialista e antifascista. Certamente, Pertini fu un patriota. Fece la sua scelta di campo, nella Resistenza.

Al Quirinale si dimostrò autonomo, anche dal Psi (il suo nome fu fatto da Mancini, Craxi puntava su Giolitti), e dai centri di potere. E i capi del MSI, maestri di Meloni, all’opposizione, apprezzarono l’imparzialità di Pertini, come Presidente della Camera e poi come inquilino del Palazzo del potere più ambito.

In realtà, è stato questo il pezzo meno gradito, da Letta, dell’intervento della leader, in forte ascesa, di FdI : “Palazzo Chigi è, di fatto, l’ufficio-stampa dell’Eliseo e Letta è il Rocco Casalino di Macron. Ma vi rendete conto? Questo è l’europeismo, a cui dovremmo piegarci ? No, grazie”.

E Salvatore Merlo, de “Il Foglio”, ha osservato : “Ho fatto un tweet sull’eskimo in redazione e sono diventato fascista pure io. Nulla cambia. I comunisti erano riusciti a dare del fascista persino a De Gasperi, a Moro, a Fanfani… come ha raccontato, nei suoi libri, il prof Gentile. Italia, pentita, sempre, e non cangiata mai”.

E furono tormentati gli ultimi anni di vita del grande giornalista piemontese, Giampaolone Pansa,  per gli attacchi ai suoi libri, coraggiosi, sui tanti italiani, ex fascisti e no, stecchiti dai comunisti dopo il 25 aprile e per aver scritto su giornali non de’sinistra.