Letta spinge su Draghi e terremota il Pd. I ministri che saltano e chi entra

Quirinale, l'accelerazione di Letta su Draghi agita i ministri dem

Di Alberto Maggi
Enrico Letta, Dario Franceschini, Andrea Orlando e Lorenzo Guerini.
Politica
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Quirinale, Draghi Presidente? Letta mette due donne nel nuovo governo


Enrico Letta accelera per portare Mario Draghi al Quirinale, ovviamente insieme a un accordo, un patto, di legislatura che eviti le elezioni politiche anticipate e porti l'Italia al termine della legislatura nel 2023. Ma i big del Partito Democratico, soprattutto i ministri dell'attuale governo di unità nazionale, frenano il trasloco di SuperMario da Palazzo Chigi al Quirinale.

Nell'esecutivo il Pd è una sorta di anomalia avendo tre ministri uomini, che in realtà sono quasi quattro con Roberto Speranza (Salute) visto il probabile ritorno prima delle prossime elezioni di Articolo 1 (LeU) nei Dem. E, come noto, Letta ha sempre dato una grande importanza al tema delle quote rosa e della rappresentanza femminile, come si è visto con la vicenda dei due capigruppo in Parlamento nel momento in cui è diventato segretario dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti.

La nascita di un nuovo governo, probabilmente guidato dall'attuale titolare dell'Economia Daniele Franco, con Draghi al Colle, porterebbe inevitabilmente a cambiamenti profondi nella squadra di Palazzo Chigi. E sarebbe la giusta occasione per Letta per un riequilibrio di genere. In sostanza, spiegano fonti qualificate, a saltare sarebbe uno (o forse anche due) degli attuali ministri del Pd.

La geografia delle correnti che 'Enrico stai sereno' voleva abolire e superare si manifesta in modo plastico nell'esecutivo di SuperMario: Andrea Orlando (Lavoro) - Sinistra, Dario Franceschini (Cultura) - AreaDem e Lorenzo Guerini (Difesa) - Base Riformista. Probabile che Orlando resti al suo posto, essendo l'unico di Sinistra (visto che Speranza di fatto non è ancora del Pd), ma uno tra Franceschini e Guerini sicuramente non verrebbe riconfermato in un nuovo governo.

A prendere il posto di Franceschini potrebbe essere Roberta Pinotti, esponente femminile più importante di AreaDem, mentre Guerini lascerebbe la poltrona (se toccasse a lui) a Simona Malpezzi, numero uno, tra le donne, di Base Riformista. Il tutto senza considerare che l'ex presidente dei deputati Graziano Delrio, che starebbe anche lui organizzando una corrente che inglobi proprio Base Riformista insieme agli amministratori locali più conosciuti (come Stefano Bonaccini e Dario Nardella) punterebbe a mandare nel governo post-Draghi Debora Serracchiani.

Alla fine quindi, potrebbe addirittura essere a rischio Orlando, se non perfino Speranza, con l'ingresso di due donne. Ecco perché i ministri Dem, tutti alla guida di una corrente, remano contro in queste ore rispetto all'accelerazione di Letta su Draghi al Quirinale. La scelta migliore, che lascerebbe immutata la squadra di governo, sarebbe quella renziana di Pierferdinando Casini Presidente.

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