Quirinale, Letta boccia la rosa del Centrodestra (nomi). Inside
Quirinale, Franceschini tifa Casini e da Guerini ok a Draghi al Colle
Quirinale, ipotesi asse Salvini-Conte su Frattini
Il punto imprescindibile per il Partito Democratico è che Mario Draghi o resti a Palazzo Chigi o si trasferisca al Quirinale. E nel colloquio di ieri a Montecitorio Enrico Letta è stato chiarissimo con Matteo Salvini: il Pd non accetterà e non voterà nessun esponente che ha o che ha avuto una storia di Centrodestra. Sono i due punti chiave che emergono nel secondo giorno di votazioni per il presidente della Repubblica dal Nazareno.
Non solo, i ministri Andrea Orlando e Dario Franceschini spingono affinché SuperMario resti premier, temendo di uscire dall'eventuale, nuovo, esecutivo. Mentre Lorenzo Guerini, atlantista, è praticamente certo che verrebbe comunque riconfermato. Tornando alla trattativa per il Colle, Salvini, al momento, ha spiegato a Letta che non è pronto a votare né Marta Cartabia né Elisabetta Belloni, i due nomi tecnici e super-partes usciti ieri nel faccia a faccia.
Il segretario della Lega, anche per non rompere il Centrodestra, deve prima annunciare la rosa di nomi con Fratelli d'Italia e Forza Italia, che saranno Letizia Moratti, Marcello Pera, Maria Elisabetta Casellati e Carlo Nordio. Salvini non vuole candidare Draghi al Quirinale perché teme fortemente che i suoi (e non solo) non lo votino nel segreto dell'urna, con il rischio concreto di correre alle elezioni anticipate in caso di clamoroso fallimento. E il leader del Carroccio in questa fase non vuole le urne, vista la soprattutto la forza nei sondaggi di Giorgia Meloni.
E quindi? O la Lega (e il Centrodestra) accettano, obtorto collo, Cartabia o Belloni oppure resta il candidato di Matteo Renzi, ovvero il democristiano Pierferdinando Casini. Forza Italia non chiude all'ex presidente della Camera e, una volta ricevuto il no del Pd ai candidati del Centrodestra, anche il Carroccio potrebbe convergere pur di evitare la carta Draghi. Letta, Enrico, deve però convincere la sue correnti. Franceschini tifa dietro le quinte per Casini, mentre alla sinistra di Orlando non piace l'ex leader dell'Udc.
E infine, sempre fonti Pd, sottolineano come Giuseppe Conte farebbe un "gravissimo" errore ad accettare la proposta di Salvini di eleggere Franco Frattini (che non è un caso se non fa parte della rosa di Centrodestra, proprio per provare a portare avanti un tavolo parallelo), arrivata nell'incontro di ieri tra il segretario leghista e l'ex premier. Primo perché spaccherebbe i giallo-rossi e secondo perché molti pentastellati, come Luigi Di Maio e Roberto Fico, non seguirebbero Conte.
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