Quirinale, su Draghi semiapertura da Renzi e M5s. Berlusconi vede il Cdx

Il leader di Italia Viva: "Il Presidente può essere eletto anche con un'altra maggioranza"

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Quirinale, Renzi: "Il Presidente eletto anche con un'altra maggioranza"

Tutti i partiti di maggioranza e di opposizione ad un mese dall'elezione del nuovo presidente della Repubblica lavorano in gran segreto per cercare un accordo comune per il nuovo capo dello Stato. Accertato ormai che Sergio Mattarella non siederà più su quella poltrona è partita la caccia al sostituto. La mossa di ieri di Mario Draghi, che di fatto ha aperto ad una sua candidatura al Quirinale, ha agitato ulteriormente le acque. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, uno dei principali nomi sul tavolo dei papabili, oggi riceverà tutti i leader dei partiti di centrodestra per fare il punto della situazione. A Villa Grande a Roma sono attesi Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Giovanni Toti (Cambiamo), Maurizio Lupi (Noi con l'Italia) e Lorenzo Cesa (Udc). Ieri Berlusconi ha incontrato la presidente del Senato Casellati, che potrebbe rappresentare un piano B, in caso non si trovasse un accordo comune sul suo nome. Sul fronte Colle anche se non formalizzata la candidatura di Berlusconi resta in campo, mentre tutti i leader di centrodestra hanno accolto con freddezza il messaggio di Draghi e frenato sull'ipotesi di un suo trasloco al Colle, compresa Meloni che sarebbe favorevole solo in caso di voto anticipato.

Anche Matteo Renzi apre a nuove possibili alleanze per eleggere il Capo dello Stato. "Nel 2015 - spiega Renzi a Repubblica - scegliemmo Mattarella e non tutta la maggioranza di governo fu d'accordo: alcuni partiti erano scettici o contrari. Oggi possiamo dire che aver individuato Sergio Mattarella e' stato un bene per l'Italia. Ma sette anni fa la maggioranza parlamentare fu diversa dalla maggioranza presidenziale: il Quirinale fa sempre storia a se'. Io penso che Draghi sarebbe un ottimo presidente della Repubblica come penso che sia un ottimo premier". Michele Gubitosa, uno dei cinque vicepresidenti del M5s: "Per noi se si parla di figure di alto profilo politico e istituzionale, non ci sono pregiudizi. Non mettiamo veti e non siamo prevenuti".

"Letta, Conte e gli altri hanno paura di metterci la faccia - dice il leader di Azione Calenda a La Stampa - e tengono le carte coperte. Ma ormai non si puo' piu' temporeggiare: la patria reclama che Draghi resti premier, per questa e anche per la prossima legislatura, a parer mio. Invece di perdere tempo, si dovrebbe trovare un accordo su una figura come Cartabia per il Colle e poi andare da Draghi e chiedergli di restare al governo".

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