Rai, Ranucci e Giorgino saltano con il taglia-conduttori. L'effetto dell'inedito asse Lega-M5S. Inside
Presidenza Agnes al sicuro sotto l'ala protettiva di Gianni Letta
I 5 Stelle cedono in Vigilanza Rai e come ricompensa avranno la direzione del TG3
Basta dirigenti Rai che fanno anche i conduttori. Anche se la ratio pratica di questa mossa non è ben chiara, nemmeno a chi l'ha proposta, sembra che nel patto politico di non belligeranza in viale Mazzini ci sia anche questa novità.
In sottofondo la partita più importante è quella della presidenza Rai. La candidata in pectore è la forzista Simona Agnes, al sicuro sotto l'ala protettiva di Gianni Letta. Una soluzione che è sempre piaciuta anche alla Lega, fino allo sgambetto dei giorni scorsi sulla riduzione del canone di 20 euro, misura stoppata proprio dagli azzurri.
E allora, ecco che la Vigilanza Rai potrebbe essere una buona base sperimentale. L'odi et amo tra PD e Cinque Stelle porterà, alla fine, questi ultimi a cedere, con la ricompensa della direzione del TG3.
Ed è proprio su questo inedito asse Lega-M5S che si fonda la richiesta di impedire ai direttori Rai di essere anche conduttori. Una mossa che farebbe fuori Sigfrido Ranucci, accusato di aver violato par condicio e silenzio elettorale con la puntata su Genova a urne aperte, ma anche il sorprendente Francesco Giorgino, autore del miracolo "XXI Secolo" e contemporaneamente a capo della Direzione Studi di viale Mazzini.
Serve davvero limitare la presenza di direttori bravi e competenti in studio? Da una parte la polpetta avvelenata di Report non ha sortito alcun effetto, dall'altro la tv di Stato rischia di perdere uno dei pochi programmi innovativi e di qualità del palinsesto. Alla fine sarà tanto rumore per nulla.
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